Dopo Trump, Pompeo: Usa via dal trattato Inf tra 60 giorni
Usa/Russia A poco più di un mese dalla minaccia di uscita dalla storica intesa sui missili nucleari, il segretario di Stato americano dà a Mosca 60 giorni. Il Cremlino: le accuse di violazioni sono inaccettabili
Usa/Russia A poco più di un mese dalla minaccia di uscita dalla storica intesa sui missili nucleari, il segretario di Stato americano dà a Mosca 60 giorni. Il Cremlino: le accuse di violazioni sono inaccettabili
Poco più di un mese fa era stato il presidente Trump a lanciare la minaccia, l’uscita degli Stati uniti dal trattato Inf, storica intesa nucleare con la Russia, siglata nel 1987 e relativa all’eliminazione dei missili nucleari a medio raggio. Poi in un viaggio a Mosca il consigliere del tycoon, Michael Bolton, lo aveva ribadito. E ieri è toccato al segretario di Stato Mike Pompeo, che segue identica narrativa, incolpare la Russia del mancato rispetto del trattato.
«Solo la Russia può salvare questo trattato», ha detto ieri Pompeo prima di dare a Mosca «60 giorni» di tempo: «Ci troviamo davanti agli imbrogli della Russia rispetto ai propri obblighi di controllo degli armamenti. Gli Stati uniti dichiarano di aver colto la Russia nella violazione materiale del trattato. Sospenderemo i nostri obblighi come rimedio efficace nell’arco di 60 giorni, a meno che (Mosca) non torni al pieno e verificabile rispetto» dell’Inf.
Secondo Pompeo, la prova della violazione russa sta nei test effettuati dalla metà degli anni 2000 del missile Ssc-8, considerato da Washington minaccia all’Europa e alla «sicurezza nazionale degli Usa».
Una narrativa simile a quella della Nato che ha mosso identiche accuse. I russi respingono tutto: già lunedì, in anticipo su Pompeo, il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, parlava di «grande errore» e minacciava «provvedimenti analoghi». Le accuse di violazioni, insiste Mosca, sono false e inaccettabili.
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