Dopo le imprese anche il calcio è in subbuglio
Decreto Dignità Allarme serie A per i siti di scommesse Spesometro rinviato solo per i professionisti?
Decreto Dignità Allarme serie A per i siti di scommesse Spesometro rinviato solo per i professionisti?
L’asse Confindustria-Lega – parecchi esponenti delle imprese hanno contattato ministri salviniani – rischia di annacquare la già spuntata stretta sul precariato. La riduzione da 5 a 4 sui rinnovi – il solo 20 per cento – dei contratti a termine in 36 mesi e la reintroduzione delle causali – cancellate dal decreto Poletti del 2014 – potrebbero già essere riviste mentre ancora più a rischio sono l’abolizione dello staff leasing, l’assunzione a tempo indeterminato tramite le agenzie di somministrazione (ex interinali) e il contributo aggiuntivo dello 0,5 per cento sui rinnovi dei contratti a tempo. A rimanere intatto dovrebbe essere solo il capitolo «Contrasto alla delocalizzazione» – restituzione dei contributi pubblici per le multinazionali che entro dieci anni dall’arrivo spostino le produzioni fuori dall’Italia anche in paesi Ue – che è appoggiato anche dalla Lega.
In questo modo risulta già compromesso l’equilibrio fra provvedimenti per i lavoratori e quelli per le imprese, vero mantra Di Maio. Dal punto di vista finanziario infatti lo sconto fiscale per le imprese derivante dall’abolizione dello spesometro e split payment viene stimato addirittura in 3 miliardi sul lungo periodo. E anche se le mancate coperture denunciate da Tria portassero ad una semplice deroga fino a febbraio 2019 il conto è presto fatto: 300 milioni contro i forse 5 di aggravio sui rinnovi ai contratti a tempo determinato.
Il fronte che Di Maio non si attendeva di dover affrontare è però quello calcistico. Le norme che vogliono vietare le pubblicità al gioco di azzardo sarebbero estese anche ai siti di scommesse, società che sponsorizzano o hanno accordi commerciali con mezza serie A – Bwin ha sponsorizzato tutto il campionato di B, prima di trovare accordi anche con Milan e Inter; la Snai è legata alla Roma, BetFair alla Juventus; Planetwin365 al Napoli ed Eurobet a Lazio, Cagliari, Udinese, Sampdoria e Genoa – così come gli spot finanziano le televisioni che trasmettono le partite. A dar voce ai presidenti è stato il patron del Genoa Enrico Preziosi che ha parlato di «follia» mentre il deputato di Fratelli d’Italia Alessio Butti ha addirittura quantificato «in 8 miliardi (sic) le perdite per lo Stato da mancati introiti Iva e indotto».
Le cifre reali sono molto più basse: si parla di circa 200 milioni l’anno ma anche in questo caso riaprono il cassetto «coperture» che per il momento è totalmente sguarnito, nonostante Salvini ieri abbia tranquillizzato: «Le coperture per il decreto Dignità? Ci sono, anche di più», lasciando però «al collega Di Maio» spiegare oggi allo stesso Festival del lavoro di Milano – organizzato dai Consulenti del lavoro – quali siano.
Per questo più di un esponente dell’opposizione e della stessa maggioranza già preconizzano una forzata marcia indietro su tutti i fronti. Ad esempio lo stop allo split payment – il versamento diretto all’erario dell’Iva addebitato in fattura ai fornitori – sarebbe limitato ai soli professionisti. Costo stimato: 35 milioni. Insomma, briciole rispetto ai 3 miliardi promessi.
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