Il cosiddetto «emailgate» torna al centro della convulsa campagna elettorale americana. L’annuncio del direttore dell Fbi James Comey, sui «nuovi elementi» nell’indagine che riguarda la gestione privata di comunicazioni riservate del dipartimento di stato da parte di Hillary Clinton, ha riaperto un caso che istituzionalmente lui stesso aveva praticamente lo scorso luglio. Allora aveva dichiarato che l’indagine dell’Fbi sui contenuti del server che la Clinton aveva installato (con «estrema noncuranza»)  nella propria abitazione di New York, non aveva comunque ravvisato gli estremi di condotta criminale da parte dell’ex segretario di stato. La decisione, avvallata dall’attorney general Loretta Lynch, aveva sollevato...