Dl omnibus, le ultime «mance» del governo prima dell’estate
Consiglio dei ministri Piano Mattei, il Pd attacca: «Incoerente, vuoto, confuso, senza risorse, pubblicità ingannevole, scritta da Wikipedia»
Consiglio dei ministri Piano Mattei, il Pd attacca: «Incoerente, vuoto, confuso, senza risorse, pubblicità ingannevole, scritta da Wikipedia»
Arriva oggi in Consiglio dei Ministri il decreto omnibus. Sono venticinque gli articoli del decreto legge «recante misure urgenti di carattere fiscale, proroghe di termini normativi, interventi di carattere economico nonché in favore delle pubbliche amministrazioni e degli enti territoriali». È quanto si legge in una bozza circolata ieri nella quale ci sono, tra le altre cose, il rifinanziamento del fondo emergenze nazionali, il sostegno al turismo nei comuni della dorsale appenninica, misure per le famiglie dopo il crollo della Vela di Scampia. Misure eterogenee e non sempre urgenti, contravvenendo alle indicazioni del presidente Mattarella rispetto alla decretazione di urgenza.
Il Comune di Napoli potrà assegnare un contributo (fino al 31 dicembre 2025) per le famiglie interessate dallo sgombero dopo il crollo del 24 luglio. Il sostegno arriva a un massimo di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per quelli di due persone, 700 per tre e 800 per quattro, fino a un massimo di 900 euro al mese per le famiglie di cinque o più persone. Alla presenza di over 65 o disabili con invalidità non inferiore al 67% è previsto un contributo aggiuntivo di 200 euro.
Arrivano inoltre 150 milioni in più per il 2024 nelle casse del fondo emergenze nazionali. Sale poi da 100mila a 200mila euro l’anno l’imposta sostitutiva dell’imposta sui redditi delle persone fisiche calcolata in via forfetaria per chi trasferisce la propria residenza fiscale dall’estero all’Italia. Un fondo da 13 milioni per il 2024 per contrastare la crisi del turismo nei comuni montani degli appennini registrata nell’inverno 2023-2024.
Nella bozza si legge che il contributo a fondo perduto spetta agli esercenti degli impianti di risalita, di innevamento artificiale, di preparazione delle piste, noleggiatori di attrezzature, maestri e scuole di sci, agenzie viaggio, tour operator, gestori di stabilimenti termali, imprese turistiche ricettive e di ristorazione che operano nei comuni ubicati nei comprensori e aree sciistiche della dorsale appennina. Tra le misure spot il finanziamento al comitato nazionale Neapolis 2500 per celebrare il 25simo centenario della fondazione dell’antica Neapolis da parte dei Cumani avvenuta, secondo la tradizione, il 21 dicembre del 475 avanti Cristo. Tre milioni per la valorizzazione dei carnevali storici e, soprattutto, un milione di euro l’anno per il sostegno a «manifestazioni culturali identitarie».
Nella bozza c’è anche l’esenzione alla garanzia per i finanziamenti alle imprese che investono in Africa. Le domande di finanziamento agevolato presentate fino al 31 dicembre 2025 per gli investimenti delle imprese che stabilmente sono presenti, esportano o si approvvigionano nel continente africano, sono esentate, a domanda del richiedente, dalla prestazione della garanzia La misura riguarda anche le domande di finanziamento agevolato a valere sul fondo istituito presso il Mediocredito centrale per le imprese che esportano nel continente Africano.
Il dpcm arriva in consiglio dei ministri all’indomani della conferenza stampa tenuta dal gruppo Pd alla Camera, in cui è stata presentata la proposta di contro-relazione al via libero arrivato dalla Commissione Esteri della Camera allo schema di dpcm di adozione del piano strategico Italia-Africa, meglio conosciuto come Piano Mattei. Presenti, oltre il capogruppo Chiara Braga, i componenti Pd della commissione: Enzo Amendola, Laura Boldrini, Fabio Porta e Lia Quartapelle e il responsabile Esteri del partito, Peppe Provenzano. Nella contro-relazione il Partito democratico esprime tutto il suo disappunto con toni non certo leggeri: «Incoerente, vuoto, confuso, senza risorse, pubblicità ingannevole, scritta da Wikipedia». I punti di maggior critica riguardano i fondi utilizzati. Dei 5,5 milioni di euro previsti, tre vengono dal fondo clima e 2,5 dal fondo cooperazione. Quindi la mancanza di risorse aggiuntive, ma anche del personale dedicato alla cooperazione. In Francia sono impiegate tremila persone, in Germania addirittura venticinquemila, l’Italia è ferma a 208.
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