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Ditemi qualcosa sulla guerra dei russi

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I bambini ci parlano La rubrica settimanale a cura di Giuseppe Caliceti

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 24 marzo 2022

Avete sentito qualcosa della guerra in tv? O da altre parti?

«Io sì, ma non ho capito bene. Fanno la guerra i un confine». «Io ho visto uno senza cravatta che era il capo dei ribelli, che però non sono i cattivi, sono i buoni». «In Russia». «Non in Erzegovina, che è un altro Pese della Russia». «No, è una regione». «Mia mamma mi ha spiegato che prima tutto era Russia, poi la Russia si è divisa in tanti nazioni più piccole, in tanti pezzetti». «Io alla tv ho visto in tanti bambini, bambine, uomini e donne che sfuggivano a piedi e con la macchina, avevano paura, se vedeva che avevano paura». «Ho visto delle esplosioni alla tv». «Mi dispiace per quelli che sono morti».

«A me la guerra piace perché sembra un videogiochi. Però la guerra vera è troppo lenta dei videogiochi. Poi mi dispiace se ci sono delle persone che muoiono veramente». «Ho visto delle case, rotte, dei tetti rossi, anche un grattacielo rotto». «Ho sentito una sirena che voleva dire che stavano arrivando degli aerei, però gli aerei dopo non gli ho visti». «Io alla tv ho visto dei bambini che piangevano perché c’erano la guerra perché non potevano più andare a giocare». «Sì, non potevano più andare a giocare al parco, all’aperto. Perché potevano ucciderli degli assassini». «Io però non ho capito bene tra chi era la guerra».

«Io non capivo neppure chi vinceva e chi perdeva la guerra. Però mi pare che la vinceva Putin, che poi sarebbe il capo dei russi». «Io non so perché facevano la guerra. Forse per i soldi». «No, per il carburante. Perché lì in Russia ci sono molti gas e i gas sono importanti per fare andare le auto e anche per il riscaldamento delle case». «A me sembrava che tutti parlavano di guerra perché in tutina canali della tv un giorno ho visto che c’era la guerra su tutti i canale allora era impossibile non parlare di quella guerra perché anche in casa mia, infatti, parlavamo tutti della guerra». «Mia mamma era preoccupata perché ha detto che è una guerra vicino a noi e dopo potrebbe arrivare anche da noi e allora potremmo ferirci o morire». «No, non è vicina. per fortuna, è lontana». «Però adesso ci sono dei razzi che possono spararti anche se sei molto lontano. Non puoi mai fidarti». «Poi c’è la bomba già grande del mondo. La bomba atomica. Se qualcuno fa scoppiare la bomba atomica scoppia la terra e muoiono tutti gli uomini e gli animali». «Io spero che nessuno fa scoppiare una bomba così o è proprio un pazzo».

«Mia mamma quando c’erano i canali che parlava della guerra, lei cambiava canali perché ha detto che non erano cose che dobbiamo vedere noi bambini». «A me sembrava che là dove c’era la guerra c’erano anche delle nevicate perché era tutto bianco». «Molte strade erano senza auto, senza persona. Come una città deserta». «A me sembrava un film». «Io ho visto dei carrarmati che andavano lei e poi ho visto un carro armato che ha pestato un’auto perché i carri armati sono molto potenti. Poi hanno anche una mitragliatrice davanti. E non hanno le ruote, per questo possono schiacciare tutto quello che trovano davanti a sé».

«Io spero che la guerra finisca subito anche se io non l’ho vista. Cioè, non l’ho vista neppure iniziare, me lo hanno solo detto. Ma io non la voglio neppure vedere. Io spero che sia già finita». «Io sentivo molti intervistatori che parlavano della guerra ed erano proprio là i giornalisti, loro erano là dove c’era la guerra, infatti ogni tanto si spostavano e si sentiva il rumore di una mitragliatrice o di una bomba». «Io non ho visto né gli eroi né le navi da guerra, ma per me in una guerra dovrebbero esserci». «Io ho visto un bambino con cappello che piangeva perché non voleva la guerra e aveva una voce che faceva piangere quando la sentivi anche se non parlava in italiano».

«Mio padre si è molto preoccupato che la guerra viene anche qui e mi sono preoccupato molto anche io». «Io in tv ho visto un magazzino dove davano molte offerte ai prigionieri della guerra che erano rimasto senza casa o senza cibo da mangiare. Tutti i Paesi del mondo gli regalavo qualcosa, anche ai bambini regalavano giocattoli per non farli piangere dalla guerra». «Ho visto che erano tutti nascosti in cantina per ripararsi dagli aerei e dalle bombe che cadevano dal cielo per ucciderli, per uccidere tutti».

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