Internazionale

Democratici sotto shock, Harris cancella la festa

La delusione sul volto di giovani sostenitrici di Kamala Harris alla Howard University di Washington DCLa delusione sul volto di giovani sostenitrici di Kamala Harris alla Howard University di Washington DC – Mark Schiefelbein /Ap

Presidenziali 2024 Nel giorno del voto Washington DC si è presentata sin dal mattino come una città svuotata e ferma. Poche macchine, ancora meno passanti. Durante il giorno questo è  stato interpretato […]

Pubblicato circa un'ora faEdizione del 7 novembre 2024
Marina CatucciWASHINGTON DC

Nel giorno del voto Washington DC si è presentata sin dal mattino come una città svuotata e ferma. Poche macchine, ancora meno passanti. Durante il giorno questo è  stato interpretato come il timore dei cittadini della capitale americana per la reazione dei filo trumpiani alla notizia della sconfitta del loro candidato. Ma mano a mano che passavano le ore l’interpretazione di quello svuotamento è cambiata di conseguenza.

La democratica Washington stava realizzando che, per la seconda volta, Donald Trump aveva vinto un’elezione presidenziale, nonostante le follie, le minacce di autoritarismo, i discorsi erratici, la mancanza di un programma.

Gli ultimi a prendere coscienza di questa vittoria sono sembrati essere gli attivisti e la base di Kamala Harris radunati alla Hovard University, che hanno continuato a festeggiare e a sventolare bandierine con aria festosa anche quando era chiaro che per la candidata democratica stava mettendosi proprio male.

Le proiezioni elettorali dell'Associated Press alle 10.24 ora italiana
Le proiezioni elettorali dell’Associated Press alle 10.24 ora italiana

C’è voluto tutto il tatto degli speaker che commentavano i risultati dal vivo per obbligare questa base a guardare in faccia la realtà: “A quest’ora, quattro anni fa, l’Arizona veniva assegnata a Biden facendo infuriare Trump – ha detto uno dei commentatori – Quest anno la storia è molto diversa”.

Dopo di che il partito ha cominciato a parlare di un “cammino verso la vittoria più sottile” ma Harris, come Hillary Clinton nel 2016, non si è affacciata per rivolgersi ai suoi, ed è stato il co-presidente della campagna di Harris, Cedric Richmond, ad annunciare: “Abbiamo ancora voti da contare.  Abbiamo ancora stati che non sono stati assegnati. Continueremo a lottare per garantire che ogni voto venga conteggiato. Che ogni voce abbia parlato. Quindi stasera non avrete notizie della vicepresidente. Ma avrete sue notizie domani” (oggi, ndr).

Sostenitrici di Kamala Harris a Washington DC in lacrime dopo le prime proiezioni di voto
Sostenitrici di Kamala Harris a Washington DC in lacrime dopo le prime proiezioni di voto, foto Yomiuri Shimbun via Ap

L’ufficio della vicepresidente ha chiuso poco dopo, e ai partecipanti della festa alla Howard è stato detto di iniziare a dirigersi verso le uscite.

Molti sono rimasti, ancora incrollabilmente fiduciosi in una possibile vittoria di Harris nonostante l’evidenza dei numeri. Quando la Cnn ha annunciato che Donald Trump era sulla via per vincere in North Carolina, c’è stato come un sospiro di rassegnazione collettivo, le televisioni sono state disattivate e anche se il dj ha messo California Love di 2Pac, nessuno era dell’umore giusto per ballare.

Il campus della Howard University alla fine della notte elettorale di Kamala Harris
Il campus della Howard University alla fine della notte elettorale di Kamala Harris, foto Susan Walsh /Ap

Nelle strade di Washington, però, quella consapevolezza era già arrivata, e la città sembrava vuota e ferma per lo shock di una sconfitta che non si era vista arrivare in questi numeri, perché Trump sembra che abbia superato Harris anche nel voto popolare, e questo è un dato clamoroso, se si pensa che nelle ultime 8 elezioni il Gop ha vinto il voto popolare solo una volta.

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