Lavoro

Dall’inizio della pandemia 260mila contagi sul lavoro

Dall’inizio della pandemia  260mila contagi sul lavoro

Il caso A Milano più denunce, oltre 4 casi su dieci nel Nord-Ovest

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 25 maggio 2022

Dall’inizio della pandemia allo scorso 30 aprile l’Inail ha registrato 260.750 denunce di contagio sul lavoro da Covid e 858 denunce di casi mortali. Questi contagi sono pari a circa un quinto del totale delle denunce di infortunio pervenute da gennaio 2020 e all’1,6% del complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità alla stessa data. Rispetto al numero totale dei contagiati in Italia questi dati potrebbero essere addirittura sottostimati.

In ogni caso, tra gennaio e aprile 2022, sono stati denunciati più di 63 mila contagi sul lavoro. I casi in più rispetto alla fine di marzo sono 15.358. I casi mortali rilevati al 30 aprile, sono 858, cinque in più rispetto al dato di fine marzo. Dunque il tasso di mortalità da contagi Covid è in diminuzione a fronte dei 576 decessi del 2020 e dei 276 registrati nel 2021. Tuttavia non sembrano al momento rallentare i contagi.

Fino allo scorso 30 aprile il 76% delle denunce pervenute dall’inizio della pandemia è stato riconosciuto positivamente dall’Inail, generando nella stragrande maggioranza dei casi (95%) un indennizzo. Per i casi mortali, invece, la percentuale di riconoscimento si attesta provvisoriamente al 63%. Gli indennizzi sono quasi interamente costituiti da inabilità temporanee (99%), con il restante 1% suddiviso tra menomazioni permanenti (circa lo 0,7%) e rendite a superstiti per casi mortali (inferiori allo 0,3%). In media ogni infortunato da Covid-19 si assenta dal proprio posto per quasi un mese.

L’età media dei lavoratori contagiati è di 46 anni per entrambi i sessi, con la fascia d’età 50-64 anni al primo posto con il 41,2% delle denunce, seguita dalle fasce 35-49 anni (36,6%), sotto i 35 anni (20,2%) e sopra i 64 anni (2,0%). Gli italiani sono l’87,9%, mentre tra i lavoratori stranieri la nazionalità più colpita è quella rumena, con più di un’infezione su cinque, seguita dalle comunità peruviana (12,4% dei contagiati stranieri), albanese (8,0%), moldava (4,5%), svizzera (4,3%) ed ecuadoriana (4,0%).

Milano è la provincia con più denunce in aprile, seguita da Roma, Torino, Genova, Brescia e Napoli, ma i maggiori incrementi percentuali rispetto al mese precedente sono stati rilevati nelle province di Cagliari, Isernia, Salerno, Venezia, Chieti, Teramo, Messina e Vibo Valentia. Quattro contagi di Covid sul lavoro su 10 sono concentrati nel Nord-Ovest (41,0%), seguito da Nord-Est (22,7%), Centro (16,5%), Sud (13,9%) e Isole (5,9%).

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