Da Pordenone fino a Messina le otto piazze dell’orgoglio
Diritti Mentre nella capitale sfilava il Roma Pride, l’Italia era attraversata da altri otto cortei arcobaleno. Si è manifestato anche ad Avellino, Cuneo, Foggia, Dolo, Genova (dove c’erano quindici carri e […]
Diritti Mentre nella capitale sfilava il Roma Pride, l’Italia era attraversata da altri otto cortei arcobaleno. Si è manifestato anche ad Avellino, Cuneo, Foggia, Dolo, Genova (dove c’erano quindici carri e […]
Mentre nella capitale sfilava il Roma Pride, l’Italia era attraversata da altri otto cortei arcobaleno. Si è manifestato anche ad Avellino, Cuneo, Foggia, Dolo, Genova (dove c’erano quindici carri e almeno quindicimila partecipanti), a Messina () e Pordenone.
«È una giornata di grande mobilitazione per la nostra comunità – sono le parole di Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay – Questi nove Pride, tappa di una stagione record dell’Onda Pride con oltre 50 parate, sono la migliore risposta al balletto di alcune istituzioni, che ci mostrano il travaglio di chi non sa da che parte stare. Non sono coerenti al punto da dichiarare senza tentennamenti la propria omotransfobia, e tirano fuori dalla tasca, all’ultimo, il ripensamento, magari il fantomatico amico gay, per dirci che in fondo ci tollerano. Migliaia e migliaia di persone chiedono diritti, riconoscimento, uguaglianza, libertà».
«Il Pride è la festa dei diritti, è una sfida colorata e gioiosa ai pregiudizi e alle resistenze culturali. Ed è un messaggio chiaro e forte lanciato alla politica», gli fa eco Rosario Duca da Messina.
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