Da Londra armi a lungo raggio a Kiev. Peskov: «Reagiremo»
Il limite ignoto A Parigi il ministro degli Esteri cinese cerca di ricucire con l’Europa, «partner strategico»
Il limite ignoto A Parigi il ministro degli Esteri cinese cerca di ricucire con l’Europa, «partner strategico»
La diplomazia cinese al lavoro in Europa per ricucire gli strappi e riavvicinarsi agli Usa mentre la guerra si trascina nell’attesa della controffensiva ucraina. Che secondo il presidente Zelensky va rinviata per «evitare di sprecare uomini». Sono giorni fatti di incontri a porte chiuse, colloqui secretati e poi resi noti all’occorrenza, dichiarazioni di amicizia e interviste pre-elettorali. Il tutto fuori dei confini dell’Ucraina che nel frattempo annuncia di aver riconquistato ben 2 km nei dintorni di Bakhmut e attende di ricevere i missili a lungo raggio dalla Gran Bretagna.
Londra ha infatti confermato ieri che a breve fornirà a Kiev i missili da crociera Storm shadow, capaci di colpire oltre 250 km. Si consideri che gli Himars ora in mano alle forze ucraine giungono solo a 80 km di distanza.
IL PORTAVOCE di Putin, Dmitry Peskov, ha già risposto che tale decisione comporta sviluppi «fortemente negativi» per la guerra e richiederanno «una risposta adeguata» da parte di Mosca.
Da oltreoceano, invece, è arrivata una dichiarazione ufficiale che svela l’incontro del consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Biden, Jake Sullivan, con Wang Yi, il massimo esponente della diplomazia cinese, a Vienna. «Le due parti hanno avuto discussioni sincere, sostanziali e costruttive su questioni chiave nelle relazioni bilaterali Usa-Cina» si legge nel comunicato, nel quale si specifica che i due funzionari hanno tenuto due giorni consecutivi di colloqui per parlare di guerra in Ucraina e di sicurezza globale. La notizia arriva in un momento delicato per le relazioni tra Pechino e l’Occidente, soprattutto in virtù dell’ipotesi dell’Ue di applicare sanzioni sulle importazioni di prodotti dalle industrie che operano in Russia. La Cina si era detta «pronta ad adottare contromisure» e aveva ammonito gli alti funzionari europei di «non guastare inutilmente» tra il Vecchio continente le relazioni bilaterali. Ma ieri il ministro degli Esteri, Qin Gang, da Parigi ha dichiarato che «La Cina ha sempre visto l’Europa come un partner strategico globale e ha sempre espresso un chiaro sostegno agli sforzi dell’Europa per rafforzare l’autonomia strategica e il suo ruolo attivo sulla scena internazionale. Le relazioni Cina-Ue – ha continuato – «non dovrebbero né prendere di mira, essere collegate o essere limitate da una terza parte». Il riferimento, affatto velato, è alle parole del presidente francese Macron di qualche settimana fa. Quando cioè, rientrando proprio da Pechino, aveva esortato l’Europa a non essere «vassalla» degli Usa per quanto riguarda la guerra in Ucraina e la questione di Taiwan.
TUTTAVIA, GLI USA non si preoccupano troppo delle alzate di testa europee di questi tempi. Il blocco Nato in Europa per il momento tiene saldo e l’Ucraina è il suo collante. Dopo l’annuncio di un prossimo pacchetto di forniture da ben 1.2 miliardi Washington ha infatti ribadito che «la vittoria di Kiev è prioritaria per la stabilità e la pace in Europa» ed è tornata a puntare il dito contro chi, sottobanco, commercia armi con la Russia. Questa volta si tratta del Sudafrica che, secondo l’attuale ambasciatore della Casa bianca nel Paese, Reuben Brigety, avrebbe rifornito Mosca di «armi e munizioni» tramite la nave cargo Lady R. «Abbiamo notato che la nave cargo russa ha attraccato nella base navale di Simon’s Town tra il 6 e l’8 dicembre 2022. Siamo certi che siano state caricate armi e munizioni a bordo della nave che era diretta di ritorno in Russia», ha dichiarato l’ambasciatore in una conferenza stampa a Pretoria. «Chiediamo che il Sudafrica pratichi con coerenza la politica di non-allineamento» ha poi aggiunto Brigety .
MA PERSINO IL FRONTE statunitense non è compatto e non tutti i politici d’oltreoceano la pensano allo stesso modo. In un’intervista alla Cnn l’ex presidente Donald Trump ha evitato di prendere posizione tra l’Ucraina e la Russia e ha definito il presidente Putin «un ragazzo intelligente che ha commesso un errore enorme». Nel suo solito stile Trump ha anche aggiunto che se fosse eletto nuovamente presidente porrebbe fine alla guerra «in 24 ore», senza specificare come. Ad ogni modo, il presidente ucraino Zelensky non si è detto turbato rispetto alle elezioni Usa: «Chissà dove saremo quando ci saranno le elezioni, ma credo che per allora avremo vinto».
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