Da Londra 100 licenze militari a Tel Aviv. Ma non dice quali armi
Dal 7 ottobre Sotto la pressione costante delle piazze, con Londra che da otto mesi è teatro di manifestazioni oceaniche contro il genocidio a Gaza, il governo britannico non intacca il sostegno all’alleato […]
Dal 7 ottobre Sotto la pressione costante delle piazze, con Londra che da otto mesi è teatro di manifestazioni oceaniche contro il genocidio a Gaza, il governo britannico non intacca il sostegno all’alleato […]
Sotto la pressione costante delle piazze, con Londra che da otto mesi è teatro di manifestazioni oceaniche contro il genocidio a Gaza, il governo britannico non intacca il sostegno all’alleato storico, Israele.
Secondo i dati del Department for Business and Trade raccolti da ong britanniche, da ottobre Londra ha approvato più di cento nuove licenze di vendita di armi a favore di Tel Aviv, mentre nessuna delle precedenti licenze è stata revocata.
A oggi sono oltre 300 le licenze attive per equipaggiamento militare (componenti per caccia, veicoli e navi militari).
A protestare sono anche i parlamentari (pochi) che da tempo chiedono accesso ai dati, senza successo. E protesta la società civile: «Dovrebbe scioccare che la Gran Bretagna non abbia revocato nessuna licenza per armi che potrebbero essere usate per crimini di guerra e genocidio», ha commentato Neil Sammonds di War On Want.
Emily Apple di Campaign Against Arms Trade lamenta l’assenza di trasparenza: «I dati rilasciati non danno alcun dettaglio sull’equipaggiamento esportato e sul loro valore».
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