Potrebbe essere rinviato, il processo bis per la morte di Stefano Cucchi che avrebbe dovuto cominciare il 13 ottobre e che vede alla sbarra i cinque carabinieri che lo arrestarono nel 2009, accusati di reati gravi ma alcuni dei quali in via di prescrizione (falsa testimonianza e calunnia). A denunciarlo è Ilaria Cucchi, la sorella del giovane morto una settimana dopo il suo arresto, con il corpo martoriato, nell’ospedale Pertini di Roma.

«Apprendo ora dai giornalisti, quando mancano pochi giorni all’udienza – spiega Ilaria – che secondo la cancelleria della Corte d’Assise di Roma, a quanto mi riferiscono, il mio processo non si terrà perché assegnato alla dott.ssa Canale, la stessa presidente del primo processo. Ovviamente la dott.ssa Canale si dovrà astenere, con ulteriore slittamento di un dibattimento che avrebbe dovuto iniziare otto anni fa».

Ricorda Cucchi che dal rinvio a giudizio «sono passati ben tre mesi», un tempo adeguato per poter provvedere alla riassegnazione ad altro presidente di Corte. «Gravissimi reati contestati agli imputati come calunnia e falsa testimonianza rischiano la prescrizione – aggiunge – Sembra che alla Giustizia non interessi nulla. È noto che i Carabinieri imputati, Mandolini in testa (comandante della stazione Appia, ndr), contano sulla prescrizione. Era proprio necessario far passare inutilmente questi mesi senza fare nulla per sostituire quel Giudice incompatibile?».

Ilaria Cucchi e la sua famiglia si sentono «presi in giro» e sono tentati di formalizzare la protesta andando davanti al ministero: «La Giustizia – dice sconsolata – non può funzionare in questo modo».