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Conte fila dritto verso la costituente. «Il passato non torna, serve coraggio»

Conte fila dritto verso la costituente. «Il passato non torna, serve coraggio»Giuseppe Conte – Ansa

5 Stelle Lo scontro tra leader e fondatore prosegue verso l'assemblea del 19 e 20 ottobre prossimi

Pubblicato circa 2 mesi faEdizione del 19 settembre 2024

«Io non sono in lotta con nessuno, stiamo facendo un processo costituente». Giuseppe Conte, uscendo dalla commissione bicamerale di inchiesta sul Covid, ribadisce la sua linea. «Andiamo avanti, nonostante Grillo», ha detto nei giorni scorsi ai suoi. Così, dai piani alti del Movimento 5 Stelle si dichiara conclusa la prima fase del percorso che porterà all’assemblea costituente.

Si trattava, in questa fase, di raccogliere i contenuti e le proposte di iscritti e simpatizzanti. L’iniziativa, sottolineano i coordinatori, «ha avuto un enorme successo e numerosi sono stati anche i contributi collettane». La società Avventura Urbana, che già aveva sostituito gli esperti di Davide Casaleggio e la piattaforma Rousseau in occasione degli Stati generali grillini, nei giorni scorsi ha finito di esaminare i vari contributi. I quali, spiegano, sono stati raggruppati in venti possibili temi da discutere. A questo punto, spiegano dal M5S, saranno ancora iscritti e simpatizzanti a scegliere quelli che, per loro, dovranno avere un ruolo preponderante, «in modo da selezionare quelli che saranno oggetto della discussione e della definizione di più specifiche proposte da porre al centro del confronto deliberativo».

«Non possiamo occuparci di tutti i temi – si legge sul sito dei 5S – Le vostre indicazioni serviranno a definire i più importanti obiettivi strategici che devono orientare l’azione politica del Movimento e i più rilevanti cambiamenti utili a rendere più efficiente la nostra organizzazione». Ma si tratta esattamente di una delle questioni che aveva posto Beppe Grillo (il quale, dicono i maligni nel M5S, di democrazia diretta dall’alto se ne intende) in una delle lettere che hanno segnalato l’escalation dello scontro interno nei giorni scorsi, alludendo palesemente al rischio che questo ruolo di sintesi e coordinamento avrebbe potuto indirizzare la discussione. Salta agli occhi, ad esempio, che tra i venti temi tra cui scegliere, ci sono quelli che lo stesso fondatore aveva posto come paletti invalicabili e «presidi di democrazia»: nome, simbolo e tetto dei due mandati. Uno si presenta con questo titolo: «Revisione dello Statuto per discutere dei ruoli del presidente e del garante, il nome e il simbolo del Movimento 5 Stelle».

Un altro riguarda il Codice etico e propone agli iscritti di affrontare nel processo costituente il limite dei mandati. «Dobbiamo vivere la nostra parabola politica mettendoci seriamente e radicalmente in discussione – si legge ancora nel documento – È l’unico modo per essere sicuri di perseguire l’unico obiettivo che davvero conta per una forza politica: perseguire la cura degli interessi dei cittadini. Dobbiamo affrontare questo percorso con coraggio e determinazione, guardando al futuro, senza indugiare in un passato che non ritorna».

La seconda fase, spiegano ancora dal M5S, si svolgerà nei primi giorni di ottobre: è quella deliberativa. Si tratta di un «documento preparatorio del confronto, che serve a fornire a tutti i partecipanti la base informativa su ogni tema e le domande a cui rispondere durante le sessioni tematiche di discussione». Lavoreranno in simultanea 300 iscritti estratti a sorte su un campione stratificato basato su equilibrio di età, genere e provenienza geografica e suddivisi in tavoli di lavoro; tutti gli iscritti e i simpatizzanti che avranno contribuito attivamente nella prima fase, che potranno inviare proposte e suggerimenti attraverso la piattaforma; un gruppo di 30 giovani minorenni e un gruppo di sostenitori non iscritti. Soltanto dopo arriverà l’assemblea vera e propria, che allo stato pare ancora confermata per il 19 e 20 ottobre prossimi.

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