La Cisgiordania come Gaza, Nur Shams come Khan Yunis. Il paragone potrebbe apparire azzardato, le distruzioni nella Striscia sono enormi. Eppure, quando giovedì sera i soldati israeliani sono usciti da Nur Shams, il campo profughi alle porte di Tulkarem ricordava la desolazione delle città e dei villaggi di Gaza colpiti dai bombardamenti. Muri crivellati di colpi, case distrutte o danneggiate, strade squarciate, rete idrica a pezzi. «Siamo un’altra Gaza qui nei campi profughi», diceva ieri a un gruppo di giornalisti Nayef Alaajmeh, un abitante. Intorno a lui diverse persone camminavano con cautela tra i copertoni bruciati e altri detriti. Scene...