Pubblicato 16 ore faEdizione del 31 agosto 2024
Michele Giorgio, GERUSALEMME
La Cisgiordania come Gaza, Nur Shams come Khan Yunis. Il paragone potrebbe apparire azzardato, le distruzioni nella Striscia sono enormi. Eppure, quando giovedì sera i soldati israeliani sono usciti da Nur Shams, il campo profughi alle porte di Tulkarem ricordava la desolazione delle città e dei villaggi di Gaza colpiti dai bombardamenti. Muri crivellati di colpi, case distrutte o danneggiate, strade squarciate, rete idrica a pezzi. «Siamo un’altra Gaza qui nei campi profughi», diceva ieri a un gruppo di giornalisti Nayef Alaajmeh, un abitante. Intorno a lui diverse persone camminavano con cautela tra i copertoni bruciati e altri detriti. Scene...