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Clinton incontra Sanders, che non fa ancora endorsement

Clinton incontra Sanders, che non fa ancora endorsementL'incontro Clinton-Sanders – LaPresse

Primarie Usa A Washington D.C. (Distretto di Columbia) vince Hillary. Ma Bernie insiste: «Alla convention porteremo 2.000 delegati per un partito democratico contro i ricchi e potenti e in lotta per gli esclusi»

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 16 giugno 2016

Martedì 14 si sono ufficialmente concluse le primarie americane con il voto alle primarie democratiche di Washington DC nel distretto di Columbia, vinte, previsto, da Hillary Clinton con 78.6% dei voti
Dopo il voto è avvenuto un incontro a porte chiuse tra Hillary Clinton e Bernie Sanders (nella foto LaPresse) durato più di 90 minuti, il primo da quando Hillary è di fatto la candidata del partito. Dopo l’incontro sia Clinton che Sanders hanno lasciato Capital Hilton senza parlare con i giornalisti., limitandosi a definirlo «positivo» ma senza dettagli. Ciò che si sa, era stato ampiamente annunciato nei giorni precedenti, lo staff di Clinton aveva anticipato che con Sanders si sarebbero focalizzati su «una serie di questioni progressiste sulle quali si condividono obiettivi comuni» e che i due «hanno concordato di voler continuare a lavorare su un ordine del giorno condiviso».

Prima del meeting, Bernie Sanders aveva tenuto una conferenza stampa davanti la sua sede di Washington, durante la quale aveva rifiutato di dare il proprio endorsement a Hillary Clinton, affermando di voler continuare fino alla convention di Philadelphia, per spingere il partito democratico verso una trasformazione.

«Il popolo americano è ferito malamente – ha detto Sanders – vuole un cambiamento reale. Alla convention porteremo circa 2.000 delegati che vogliono vedere un partito democratico trasformato, che resiste ai ricchi e potenti e lotta per le persone che stanno male».

Sanders ha anche declinato le diverse priorità e cambiamenti politici che vorrebbe vedere, tra cui una nuova leadership del Comitato Nazionale Democratico, che, ha detto, non si è concentrato abbastanza per portare nuovi elettori nel partito; una nuova modalità di primarie sbarazzata del sistema dei superdelegati che, secondo Sanders, privilegia l’elite del partito, e primrie aperte a tutti.
«È insostenibile l’idea che nello stato di New York 3 milioni di persone non han potuto votare per i candidati, perché registrati come indipendenti e non come democratici o repubblicani».

Altro punto cruciale è mettere per iscritto nella piattaforma del partito democratico gli impegni concreti verso i lavoratori e verso i poveri.

Bernie Sanders ha anche aggiunto che la sua decisione di rimanere in corsa non vuole ostacolare Hillary Clinton nello sconfiggere Donald Trump, ma vuole che il partito democratico e la sua candidata si spendano davvero per i lavoratori e la base della società americana.

Ha poi annunciato un discorso in diretta sul suo canale YouTube per giovedì sera, in modo da spiegare, in primo luogo ai suoi sostenitori, come intende continuare la sua rivoluzione politica.
«Quando abbiamo iniziato questa campagna, vi ho detto che stavo correndo non come per oppormi a qualcuno, ma per proporre politiche nuove che affrontino le crisi del nostro tempo», ha ricordato Bernie Sanders nella mail mandata a tutti i sostenitori per annunciare il discorso di giovedì prossimo.

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