Nel 2013 sbarcò in canotto sul litorale romano «come Enea» e poi sotto le finestre del Campidoglio di Alemanno. Josef Yemane Tewelde, per i compagni Jojo, si candidò così a sindaco della capitale.

Candidato incandidabile perché era nato a Roma da genitori eritrei e non aveva la cittadinanza. Si è battuto per jus soli, solidarietà, accoglienza e contro frontiere, razzismo, Cpr.

Sempre con il sorriso e un cuore grande. Sempre in nuovi spazi, progetti, collettivi. Come fa chi resta sempre in movimento.

Se n’è andato ieri all’improvviso, per un malore, nella casa popolare che aveva ottenuto dopo una lunga lotta nelle occupazioni abitative.

Lascia un vuoto enorme.

Ciao Jojo.