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Choc in Francia, muore accoltellato un altro insegnante

Choc in Francia, muore accoltellato un altro insegnantePolizia davanti alla scuola di Arras, nel nordest della Francia – Ap

L'attacco Ad Arras, nel nord del paese, un ex alunno radicalizzato, originario della Cecenia, uccide un professore e ferisce due persone nel cortile

Pubblicato 12 mesi faEdizione del 14 ottobre 2023

Un insegnante di francese, Dominique Bernard, 57 anni, è morto accoltellato nel cortile della media-liceo Gambetta-Carnot a Arras, nel nord della Francia, ieri mattina alle 11. Un altro insegnate è tra la vita e la morte, grave anche un tecnico della scuola. Il responsabile, Mohammed M., che ha gridato Allah Akbar al momento dell’assalto, è un ex allievo della scuola. È entrato tra due corsi, quando le porte dell’istituto scolastico – 1.600 allievi, 170 professori – vengono aperte. È stato arrestato dalla polizia, accorsa in 4 minuti, messo sotto controllo con un taser: è un ventenne originario dell’Inguscezia, vicino alla Cecenia, nato in Russia nel 2003, arrivato in Francia nel 2008. Era schedato S, come radicalizzato islamista, seguito dai servizi, era stato controllato la vigilia, il suo telefono era sotto sorveglianza, ma “niente” ha lasciato pensare a un’azione imminente, affermano al ministero degli Interni.

NON CI SONO STATE rivendicazioni, può trattarsi di un attacco di un individuo isolato, che ha messo in pratica le indicazioni di Daech, che anni fa ha suggerito, tra l’altro, di attaccare le scuole.  L’assassinio è avvenuto mentre la Francia stava preparando il ricordo di Samuel Paty, professore della scuola secondaria assassinato 3 anni fa, il 16 ottobre 2020, da un ceceno radicalizzato.

IL FRATELLO DI MOHAMMED M. è in carcere, arrestato nel 2019, per associazione a delinquere legata al terrorismo. Ieri, sono state fermate altre sette persone, tra cui il fratello minore del terrorista, la sorella, la madre, uno zio. La Procura anti-terrorismo conduce l’inchiesta. Ieri mattina, un tentativo di attentato è stato sventato nelle Yvelines, vicino a Parigi, una persona con un coltello uscita da un centro religioso è stata fermata nelle vicinanze di una scuola.

Lo ha rivelato Emmanuel Macron, che con i ministri dell’Educazione e degli Interni, Gabriel Attal e Gérald Darmanin, si è recato a Arras. Il presidente ha reso omaggio al professore assassinato, che prima di morire ha cercato di difendere gli allievi e «salvato sicuramente molto vite». Dei video mostrano la reazione degli insegnanti, che anno difeso gli allievi dall’attacco, cercando di fermare il terrorista. Omaggio di Macron anche al preside, che ha deciso di lasciare aperta la scuola oggi, per accogliere gli allievi e cercare di rispondere alle inquietudini.

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PER IL MINISTERO degli Interni, c’è in Francia una «atmosfera propizia a un passaggio all’azione», secondo le segnalazioni venute dal mondo scolastico, simile alla situazione dell’autunno del 2020. Macron, che giovedì in un discorso alla nazione in diretta tv aveva fatto appello «all’unità» di fronte al dramma mediorientale, ha invitato di nuovo a «non cedere al terrore», ricordando che la scuola e gli insegnanti sono un bersaglio, perché «al centro della lotta contro l’oscurantismo». La scuola a tre anni dall’assassinio di Samuel Paty, «di nuovo colpita dalla barbarie del terrorismo islamista», in un «contesto che conosciamo tutti».

GRANDE EMOZIONE nel paese per un nuovo attacco «inaccettabile», secondo il sindacato Fsu. Il ministro Attal ha ricevuto ieri sera i sindacati degli insegnanti e ha deciso di aumentare i controlli di polizia vicino alle scuole. Arras è una cittadina di 40mila abitanti del nord della Francia, dove non ci sono stati disordini durante la rivolta delle banlieues quest’estate, l’istituto scolastico Gambetta è situato in centro.

L’ATTACCO TERRORISTA ha scosso il mondo politico. Macron ha convocato un Consiglio di Difesa all’Eliseo ieri sera. La sinistra fa blocco dietro gli insegnanti e evita di attaccare il governo. Dopo l’omaggio agli insegnanti, da destra è invece esplosa la polemica. Eric Ciotti, segretario di Lr (Républicains), chiede la proclamazione dello stato d’emergenza, come dopo gli attentati del Bataclan e di Nizza. Per Jordan Bardella del Rassemblement national il ministro degli Interni Darmanin deve dimettersi per il fallimento della sorveglianza dei servizi segreti.

Polemica sull’immigrazione: Mohammed M., arrivato in Francia quando aveva meno di 13 anni, non poteva essere espulso, malgrado i sospetti di radicalizzazione, perché esiste una protezione assoluta contro l’allontanamento per i minorenni venuti in Francia. Questa protezione è ora messa in discussione nella stesura del testo sulla nuova legge sull’immigrazione, che verrà discusso dal Parlamento tra qualche settimana.

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