Chi sala piano va sano e lontano
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Chi sala piano va sano e lontano

Sapore di sale canta dal 1963 Gino Paoli. Il sale dà sapore alle vacanze al mare, ma anche alle pietanze. Gli italiani tuttavia esagerano, visto che ne consumano circa il […]
Pubblicato circa un anno faEdizione del 13 luglio 2023

Sapore di sale canta dal 1963 Gino Paoli. Il sale dà sapore alle vacanze al mare, ma anche alle pietanze. Gli italiani tuttavia esagerano, visto che ne consumano circa il doppio della quantità suggerita dall’OMS per ridurre il rischio di sviluppare malattie croniche vascolari (cardiache e cerebrali), l’insufficienza renale, i tumori dello stomaco e perfino l’osteoporosi.

I livelli medi di consumo giornaliero sono di circa 9,5 g per gli uomini e di 7,2 g per le donne, mentre le linee guida internazionali suggeriscono di non superare i 4-5 g.

È vero che negli ultimi anni l’assunzione di sale nel nostro Paese si sta riducendo (meno 12- 13% tra il 2008 e il 2019), ma si può fare di meglio. Molti si sforzano lodevolmente di mettere meno sale nei cibi che stanno preparando.

Va bene, ma occorre tuttavia partire dal dato di fatto, ben noto, che circa il 70% del sale consumato ogni giorno è contenuto negli alimenti conservati o pronti al consumo che, è inutile nasconderlo, hanno uno spazio sempre più ampio sulla nostra tavola.

Carne e pesce in scatola, salse pronte, formaggi e salumi, prodotti da forno per la colazione, creme di verdure o brodi in brik, legumi e cereali precotti, crackers e grissini: tutti questi alimenti contengono molto più sale degli equivalenti preparati nella nostra cucina.

Ritornare il più possibile a cucinare il proprio cibo: questo ridurrà il consumo di sale nella dieta. Via anche le saliere dalla tavola.

L’abitudine di aggiungere sale ai cibi a tavola si associa all’aumento della probabilità di morte prima dei 75 anni (European Heart Journal 2022 Jul 10:ehac208). Quello che viene aggiunto a tavola fa aumentare fino al 20% la quantità totale di sale che viene consumata ogni giorno. La frequenza con la quale si aggiunge sale al cibo portato in tavola si associa a un aumento del rischio di mortalità per tutte le cause e a una minore aspettativa di vita.

Il rischio di morte prematura è risultato maggiore del 28% per coloro che salavano frequentemente gli alimenti a tavola rispetto a coloro che lo facevano solo raramente o mai.

La buona notizia è che il consumo di alimenti ricchi di potassio (in pratica frutta e verdura) ha ridotto parzialmente gli effetti negativi di questa che possiamo ben definire come una cattiva abitudine. Una conferma che una riduzione del consumo di sale può produrre benefici importanti per la salute.

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