Stando a 2 studi pubblicati dall’American Library Association (Ala) e da Pen America, organizzazione no profit dedita alla libera espressione, nelle biblioteche scolastiche Usa le richieste dei genitori di vietare libri ritenuti sconvenienti sono in continuo aumento, e con «continuo aumento» si intende una crescita esponenziale.

SECONDO ALA questa battaglia è cominciata nel 2015, quando si è passati da 1-2 libri vietati all’anno a 5-6 testi messi all’indice ogni giorno. Non che prima di quella data gli scontri mancassero, ma riguardavano per lo più questioni legate all’educazione sessuale o alla religione, dal 2015 in poi il dibattito si è spostato sui temi del gender e della razza. Solo tra il primo gennaio e il 31 agosto di quest’anno, stima Ala, i tentativi di bandire o limitare l’accesso a dei libri sono stati 681, per 1.651 testi in totale. Pen America aggiunge che tra il primo luglio 2021 e il 31 marzo di quest’anno i testi proibiti dai distretti scolastici sono stati 1.145, e lo Stato più attivo, con 713 libri banditi, è il Texas, sorprendentemente seguito dalla ben meno conservatrice Pennsylvania, che ne ha vietati 456.
Tra i testi vietati figurano anche titoli sorprendenti come il Diario di Anna Frank, V per Vendetta di Alan Moore, Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood, Peter Pan di J. M. Barrie, Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini, Lolita di Vladimir Nabokov e anche Uomini e topi di John Steinbeck e Maus, la celebre graphic novel sull’Olocausto di Art Spiegelman. Il consiglio scolastico della contea di McMinn, in Tennessee, il 10 gennaio scorso aveva infatti deciso di eliminare Maus dalle letture di una terza media a causa di alcune immagini di nudi femminili.
In Virginia, nella contea di Spotsylvania, un comitato di genitori ha chiesto la revisione dei testi della biblioteca scolastica in quanto, a loro giudizio, i ragazzi della scuola sarebbero stati esposti alla pornografia. «Cercando nel catalogo online della biblioteca locale – ha dichiarato il gruppo – abbiamo trovato 172 risultati per libri che includono la parola ‘gay’, 84 risultati con la parola ‘lesbica’ e soltanto 19 risultati con la parola ‘Gesù’, e la metà si riferiva ai musulmani».

LE MISURE restrittive che vengono evocate mirano a impedire agli insegnanti di fornire un programma letterario completo sulla storia americana, l’educazione civica e il governo, e di fatto negano agli studenti il diritto a un’istruzione completa. Almeno 17 stati hanno già introdotto dei progetti di legge contenenti ordini bavaglio, o hanno adottato misure che limitano il modo in cui gli insegnanti possono discutere la storia americana e l’attualità, incluso il togliere alcuni libri dagli scaffali delle biblioteche, nel tentativo di sopprimere i cosiddetti «concetti divisivi», definizione che si riferisce quasi sempre a questioni relative alla razza e all’identità, in ogni sua declinazione.

QUESTA MESSA AL BANDO richiede il lavoro di decine di migliaia di ore da parti di insegnanti, bibliotecari e amministratori che devono rivedere i libri e implementare un sistema di censura, il tutto in un momento in cui le risorse scolastiche sono scarse, e gli stati di tutto il paese stanno affrontando carenze di insegnanti e personale.
Intanto però centinaia di leggi sono state proposte, e dozzine approvate, compresi progetti di legge che limitano l’insegnamento delle categorie definite «divisive». Almeno sei stati hanno approvato leggi rivolte direttamente alle biblioteche scolastiche, per imporre il coinvolgimento dei genitori nella revisione dei libri, e rendere più facile per le famiglie vietare i libri o limitare i testi disponibili a scuola. Al momento altri 5 stati stanno prendendo in considerazione di proporre leggi simil