Quando l’11 luglio del 1890, dopo aver attraversato la Siberia in un viaggio estenuante che durò esattamente ottantuno giorni, Cechov intravide dal bordo della nave la sua meta finale, l’isola di Sachalin gli si presentò avvolta dalla fiamme. Il bagliore infernale irradiato da quella terra situata oltre le colonne d’Ercole è il preludio più adeguato per introdurre il lettore in un luogo, che l’ottusa politica di colonizzazione interna stava trasformando in un gigantesco bagno penale. A Cechov sarebbe occorso qualche anno per rielaborare la mole di impressioni e testimonianze collezionate durante la permanenza di tre mesi in quel posto realissimo...