Caso Regeni e gas egiziano, Eni denuncia Tricarico
L'accusa Dopo le dichiarazioni a Report, l'esponente di Recommon è ora indagato per diffamazione a mezzo stampa. La Ong replica: «È l’ennesimo tentativo di mettere a tacere una voce scomoda»
L'accusa Dopo le dichiarazioni a Report, l'esponente di Recommon è ora indagato per diffamazione a mezzo stampa. La Ong replica: «È l’ennesimo tentativo di mettere a tacere una voce scomoda»
Eni ha denunciato Antonio Tricarico di Recommon. L’accusa è di diffamazione a mezzo stampa in merito alle dichiarazioni rilasciate durante un’intervista concessa alla trasmissione Rai «Report», andata in onda lo scorso 5 maggio.
Le parole contestate a Tricarico confermavano una «sovrapposizione totale» tra il periodo della trattativa per l’assegnazione della licenza di sviluppo e gestione del ricco giacimento di gas di Zohr, che si sarebbe poi chiusa proprio a febbraio del 2016, e i giorni in cui Giulio Regeni fu rapito, massacrato e ucciso da parte delle forze di sicurezza del Cairo.
Scoperto nell’agosto del 2015 dalla stessa Eni, Zhor è il più grande giacimento di gas mai scoperto nel Mediterraneo e si trova 200 chilometri a Nord dalla costa egiziana di Port Said.
Le dichiarazioni di Tricarico acquistano ancor più peso e credibilità dopo che domenica sera Report ha rivelato di essere entrata in possesso di mail, documenti e rapporti riservati che testimoniano come nei giorni in cui scoppiava il caso Regeni i vertici dell’Eni abbiano incontrato il governo egiziano, proprio mentre Il Cairo si sottraeva alla richiesta delle nostre istituzioni di parlare del caso Regeni.
Recommon ha subito espresso la sua vicinanza a Tricarico ribadendo «la ferma intenzione di continuare le campagne di comunicazione e di informazione sulla principale multinazionale fossile italiana, esponendo le sue responsabilità nella crisi climatica in atto», e che l’accusa nei confronti dell’esponente di Recommon appare «come l’ennesimo tentativo di mettere a tacere una voce scomoda».
Non è certo la prima volta che la strada della Ong di Tricarico si incrocia con quella di Eni. Lo scorso ottobre, ad esempio, è stata citata in giudizio insieme a Greenpeace Italia dalla stessa Eni per aver intrapreso «una campagna d’odio» nei confronti dell’azienda. Oppure la «giusta causa» climatica intentata da Recommon contro Eni nel maggio 2023, ora pendente davanti alle Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione.
Solidarietà nei suoi confronti è stata espressa anche dall’Ong Extinction Rebellion e da Angelo Bonelli di Avs, che ha dichiarato: «Tricarico e organizzazioni come Recommon svolgono un ruolo cruciale nel garantire trasparenza e giustizia. Sulla vicenda Eni siamo tutti chiamati a dare un contributo di verità sull’assassinio di Giulio Regeni».
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