«L’indicazione di una persona così autorevole come Amato va comunque tenuta in considerazione. Ritengo però che il coinvolgimento del popolo restituisca quella centralità alla sovranità popolare prevista dalla Costituzione. Ma sono abituata a mettere a riposare le idee, nel senso di tenere in conto l’opinione di tutti e poi tirare la riga». Così la ministra per le riforme Maria Elisabetta Casellati ha commentato le parole dell’ex presidente del consiglio e presidente emerito della Corte costituzionale Giuliano Amato, che in un’intervista a Repubblica aveva auspicato che la maggioranza potesse abbandonare l’idea dell’elezione diretta del presidente del consiglio per sposare quella di un’indicazione sulla scheda, il che lascerebbe spazio poi alla prerogativa del presidente della Repubblica di dare l’incarico per la formazione del governo.

Parlando dei progetti di riforma in senso presidenzialista, Amato li ha definiti «una soluzione malvista dagli italiani, che amano una figura presidenziale super partes, garante dell’unità nazionale. Lo dimostrano i recenti sondaggi, di segno opposto a quelli degli anni Ottanta: lo considero un segno di maturità». Casellati ha assicurato che il governo non si muove in base a formule «precostituite» contraddicendosi poi quando ha a insistito sulla formula dell’elezione diretta.