Lavoro

Carta «Dedicata a te»: discriminati gli anziani poveri e soli, i braccianti

Carta «Dedicata a te»: discriminati gli anziani poveri e soli, i bracciantiLa carta «Dedicata a te» dal 18 luglio al 31 dicembre – Ansa

Il caso Fa discutere la carta povertà: 382 euro, 32 al mese, meno di 1 euro al giorno. Workfare: paternalismo di stato e sussidi: una lunga storia che non è prerogativa solo delle destre al governo

Pubblicato più di un anno faEdizione del 13 luglio 2023

I ministeri dell’agricoltura e dell’economia hanno fornito la possibilità di capire cosa significhi oggi il paternalismo di Stato. Quello che decide cosa è bene e cosa è male per i poveri che hanno una certificazione Isee non superiore ai 15 mila euro. Si spiega quali «beni alimentari di prima necessità» devono comprare con la tessera «Dedicata a te» annunciata l’altro ieri dal governo Meloni: 382 euro dal 18 luglio fino al 31 dicembre, 32 euro al mese, quasi un euro al giorno.

Nell’allegato, pubblicato ieri su twitter dalla responsabile lavoro del Pd Maria Cecilia Guerra, ci sono carni, «pescato fresco» ma non surgelato, caffé ma non camomilla, miele naturale ma non marmellate, zuccheri ma non il sale. L’elenco potrebbe impressionare qualcuno ma non andrebbe dimenticato che, come in tutte le politiche di questo genere, anche il «reddito di cittadinanza» così rimpianta dall’opposizione ma mai modificato per renderla più giusto ed esteso, conteneva le seguenti prescrizioni ai «poveri assoluti» con un Isee entro i 9,360 euro (soglia confermata dall’«assegno di inclusione» dei meloniani): oltre ai beni alimentari di prima necessità, c’erano i cellulari; piccoli e grandi elettrodomestici; vino; vestiti; mobili;libri;giocattoli. Curiosi erano i divieti: oltre al materiale pornografico i beneficiari non avrebbero dovuto acquistare armi, yacht, gioielli, pellicce, opere d’arte e «servizi finanziari». Elenco concepito probabilmente in chiave anti-riciclaggio, ma resta sempre da capire come si possa acquistare merci simili con un sussidio medio mensile da 580 euro circa.

Senza contare il fatto che, nel caso in cui il beneficiario non avesse speso l’importo caricato sulla carta entro il mese avrebbe subito una decurtazione del 20 per cento sulla mensilità successiva. Questo per dire che, in una società neoliberale, mai dare del «paternalista di Stato» a un altro. Destre, populisti e centro-sinistri sono tutti appassionati dei meccanismi del Workfare, magari con uno stile diverso. Il povero, questa è la mentalità, deve imparare a essere «morale», «meritevole». Anche quando dovrebbe risparmiare, e non spendere tutto entro i termini stabiliti come invece ha preteso il «reddito di cittadinanza».

La carta «Dedicata a te» sarà rivolta alle famiglie con almeno tre membri ed escluderebbe le persone anziane e povere single. L’osservazione è stata fatta ieri dalla segretaria del Pd Elly Schlein che ha evidenziato la contraddizione tra l’espulsione di 400 mila nuclei con un «occupabile» dal reddito di cittadinanza/assegno di inclusione e un provvedimento sbandierato «ai quattro venti che avrà un impatto zero su tante persone in difficoltà». L’osservazione di Schlein, per cui la nuova carta escluderebbe i comuni e i servizi sociali sembra contraddire quanto ha detto l’altro ieri il sindaco di Bari, e presidente Anci, Antonio De Caro che si è soffermato positivamente sulla trovata del governo. Lo ha fatto notare Tommaso Foti (Fratelli d’Italia).

Ai 500 milioni stanziati per la misura simbolica dal governo potranno aggiungersi circa 110 milioni derivanti dallo sconto del 15% su prodotti commerciali riservati ai possessori della «card». A tale proposito ieri Aboubakar Soumahoro ha fatto notare che questo è «un grosso regalo alla Grande distribuzione organizzata alla quale sarà garantita l’egemonia nella fornitura dei beni di prima necessità e garantirà altri introiti». Anche quando si dà un caffè al giorno ai poveri c’è qualcun altro che guadagna.

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