Cannabis «disonorevole»: Rita Bernardini alla porta
Partito Radicale La disobbedienza civile non piace più: sostituita nel Cda della Fondazione Pannella
Partito Radicale La disobbedienza civile non piace più: sostituita nel Cda della Fondazione Pannella
Lo spirito dell’«onestà onestà» dev’essersi impossessato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito. Il medium che ha ottenuto la transmutazione degna de L’esorcista potrebbe essere la Lega. Ma la questione è avvolta nel mistero, interrotto soltanto da un lunghissimo e dettagliatissimo post su Facebook della diretta interessata.
Fatto sta che Rita Bernardini, fino a ieri clarissa del testamento politico pannelliano di cui è massima espressione soprattutto attraverso la pratica della disobbedienza civile – cosa che nei decenni le è valsa decine di denunce, qualche condanna e soprattutto molte medaglie al valore radicale – è stata sostituita nel Cda (a tre) della Fondazione Marco Pannella.
Perché, come scrive lo stesso presidente Maurizio Turco nel verbale con il quale si dà atto della decisione, colei che ha un intero book fotografico a base di piantine di marijuana illegalmente coltivate sul terrazzo e puntigliosamente denunciate alle forze dell’ordine, è stata ritenuta dalla prefettura (giustamente) incompatibile con la carica per «insussistenza dei necessari requisiti di onorabilità».
In sostanza è bastato un «indirizzo» della prefettura perché Rita Bernardini, che a quel punto si è dimessa pure dalla Lista Pannella, fosse mollata col suo carico di precedenti penali e denunce collezionate come pratica politica radicale. Tutto cambia: via la nonviolenza, ora ci vogliono «regole e legalità».
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