La decisione delle Sezioni Unite sulla cosiddetta cannabis light (Cass. Pen. 2019/30475) sfugge in parte al suo compito nomofilattico, ossia a quel dovere di fare chiarezza nelle idee del diritto e nelle cose del mondo. Le severe certezze che emergono dalle motivazioni, depositate lo scorso 10 luglio, sono accompagnate da nodi problematici che spetterà al giudice (o al legislatore) sciogliere. La legge 242/2016 ha previsto che le coltivazioni di alcune varietà di canapa, derivanti da sementi con principio psicoattivo (Thc) inferiore allo 0,2% e destinate a finalità produttive tassative, «non rientrano nell’ambito di applicazione del testo unico in materia di...