Massimo Zedda è il nuovo sindaco di Cagliari. Sconfitta la candidata del centrodestra Alessandra Zedda. Netto il distacco: 58,06% contro 35,99%. «Una vittoria – ha detto il neo sindaco – che voglio dedicare a Matteotti nel giorno del centenario dell’assassinio e a Berlinguer, di cui l’11 giugno cade il quarantennale della morte». Il presidente dei Progressisti, candidato del campo largo, ritorna a Palazzo Baccaredda, sede dell’amministrazione comunale, dopo 5 anni. Nel 2019 si era dimesso per correre alle elezioni regionali poi vinte dal centrodestra con il sardo-leghista Christian Solinas. Nel quinquennio 2011-2016 aveva amministrato Cagliari sull’onda del movimento dei sindaci arancioni.

Alle regionali dello scorso febbraio Massimo Zedda ha portato il suo partito dentro il campo largo che, guidato da Alessandra Todde, ha conquistato la regione Sardegna. Ora l’alleanza progressista si prende anche il capoluogo regionale. Oltre al Pd e ai 5stelle, nella coalizione che sostiene il nuovo sindaco ci sono Alleanza Verdi-Sinistra, Sinistra Futura, gli indipendentisti di A Innantis, i centristi di Orizzonte Comune e di Cagliari europea.

Ora Massimo Zedda dovrà fare i conti con l’eredità negativa lasciata da Paolo Truzzu, l’ex sindaco meloniano che nei 5 anni appena trascorsi ha amministrato Cagliari con risultati deludenti. Presentatosi come leader del centrodestra alle regionali e sconfitto da Todde, da primo cittadino Truzzu è stato in coda alle classifiche di gradimento dei sindaci italiani, lasciando un pessimo ricordo di sé. Massimo Zedda da tutto ciò è stato sicuramente favorito, ma a suo vantaggio ha giocato anche la debolezza della candidata scelta dal centrodestra.

Alessandra Zedda, per un’intera legislatura vice presidente della giunta Solinas con la casacca di Fi, ha abbandonato il suo partito per passare alla Lega quando, alle regionali, la coalizione le ha preferito, come candidato governatore, Truzzu. Dopo questo precedente, il centrodestra ha faticato non poco a ricompattarsi sul nome di Alessandra Zedda come candidata sindaca. Molti veleni all’interno della coalizione sono rimasti non metabolizzati, ma ha pesato negativamente anche il fatto che per 5 anni Alessandra Zedda è stata la principale collaboratrice di Solinas, anche lui, come Truzzu, visto da una larga fetta di elettorato, non solo di centrosinistra, come responsabile di un’esperienza politico-amministrativa da dimenticare.

Vittoria quasi certa del campo largo anche nelle comunali di Sassari e di Alghero. Nel primo dei due centri diventa sindaco, sempre in base ai risultati ancora parziali nella tarda serata di ieri, Giuseppe Mascia, segretario provinciale del Pd, che raccoglie il 51,84 % dei voti contro il 24,54% del civico di centro Niccolò Lucchi e contro il 16% di Gavino Mariotti, candidato di FdI, Fi e Lega. Ad Alghero il candidato del centrosinistra a trazione Pd-M5S, Raimondo Cacciotto, arriva al 54,49%, battendo Marco Tedde, centrodestra, fermo al 44,51%. Che per il Campo largo in Sardegna tiri un buon vento lo si vede anche dalle percentuali dei diversi partiti alle europee. Fdi e Pd sono di fatto appaiati: il primo al 24,71%, il secondo al 24,15%. E se grazie all’effetto Todde il M5S arriva al 16,91%, Avs, spinta dalla candidatura di Ilaria Salis, vola sino al 10,12%, più di Fi che non supera il 9,73%. La Lega crolla al 5,52%.