La partita continua, a colpi di manovre e infiltrazioni militari, ma anche di commercio. Con Taiwan che prova a non farsi schiacciare dalla morsa. Gli Stati uniti hanno comunicato il transito nello Stretto di Taiwan del cacciatorpediniere Chung-Hoon, che aveva solcato quelle acque anche lo scorso 5 novembre. L’esercito americano l’ha definita un’operazione di «routine»: nell’ultimo decennio sono circa 100 i transiti ufficiali. Ma Pechino sopporta sempre meno queste manovre. L’ambasciata cinese a Washington, appena lasciata da Qin Gang richiamato in patria col ruolo di ministro degli esteri, ha accusato gli Usa di «minare pace e stabilità». ACQUE E CIELI...