Cinquantadue anni sono tanti, ma la maturità ha i suoi vantaggi. Il 28 aprile 1971 questo foglio corsaro usciva in edicola come quotidiano, dopo l’esperienza della Rivista e la radiazione dal Pci nel 1969.

«Un giornale comunista», scriveva Luigi Pintor in prima pagina, con una qualche aria di sfida verso l’Unità e quel grande partito da cui fu cacciato insieme a tante e tanti dopo l’invasione sovietica di Praga.

Oggi, nel 2023, le ragioni di quell’avventura sono, se possibile, ancora più necessarie. Siamo il più antico giornale di sinistra del nostro paese, e già questo sarebbe un buon motivo per festeggiare insieme a coloro che per mezzo secolo ci hanno sostenuto, incoraggiato o criticato, condividendo con noi queste pagine e questo impegno.

Il manifesto è di tutti e oggi più che mai dobbiamo mettere in campo la nostra intelligenza e la nostra integrità, perché attorno a noi governano le destre e trionfa la guerra, i dioscuri del capitalismo.

Il giornale è alle prese con grandi cambiamenti. La crisi delle edicole, il boom del digitale, la frammentazione delle identità di ciascuno in piccoli pezzetti controllati dagli algoritmi e dalle Intelligenze Artificiali.

Navighiamo mari mossi. Ma abbiamo vele forti: lettrici e lettori. È sulla nostra comunità allargata di persone informate, generose, impegnate, con una storia e una testa sulle spalle, che facciamo leva per arrivare in porto ogni giorno.

Quest’anno il regalo per il nostro compleanno siete voi. Non abbiamo bisogno di nient’altro.

La campagna abbonamenti «amore» significa avere cura della relazione tra chi scrive il giornale e chi lo legge. Rinnovarla ogni giorno. Trovare strade nuove e diverse da quelle dei giornali e dei gruppi politici che ci circondano.

I nuovi abbonamenti stanno arrivando a centinaia. Abbiamo bisogno che questo ottimo inizio prosegua e si intensifichi, per investire sulla carta e sul digitale, continuare l’esperimento della tv in streaming, costruire una maggiore presenza nei territori. Abbiamo chiamato «sguardo», «abbraccio» e «bacio» i nostri nuovi abbonamenti speciali per la campagna di autofinanziamento. Ma come si può “amare” un giornale nel 2023 e un giornale che spesso ti fa arrabbiare?

Una risposta definitiva non c’è. Per cercarla bisogna partire da chi lo legge.

Pochi giorni fa, il 25 aprile, ci avete inondato di foto da tutta Italia, a decine di migliaia avete visto la nostra lunga diretta e letto il giornale, l’inserto, il sito, le app, le email… abbiamo «festeggiato» insieme la Liberazione e la fine della dittatura, anche se eravamo lontani e sconosciuti gli uni agli altri.

Ci siamo cercati. Ci siamo trovati. Se un compleanno può servire anche solo a questo, a rinnovare un impegno e a provare insieme a fare la differenza, allora la nostra, e la vostra, non sarà fatica sprecata.

Tanti auguri, manifesto.

Regalaci un abbraccio, partecipa alla campagna abbonamenti straordinaria