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Buco nero Usa: in 16 milioni perdono il lavoro

Buco nero Usa: in 16 milioni perdono il lavoroDistribuzione di aiuti alimentari in un quartiere di Washington – Ap

Stati uniti Record di richieste di sussidi in tre settimane, previsto un tasso di disoccupazione quintuplicato. File fuori dalle banche alimentari. New York City resta l’epicentro dell’epidemia, i più colpiti sono i quartieri poveri

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 10 aprile 2020

Secondo quanto riferito dal Dipartimento del Lavoro Usa altri 6,6 milioni di persone hanno presentato domanda per accedere al sussidio di disoccupazione, facendo salire il numero totale delle domande a più di 16 milioni in tre settimane. Per fine aprile il numero dei disoccupati supererà i 20 milioni, facendo balzare il tasso di disoccupazione dal 3,5% di febbraio al 15%.

Ma molti analisti economici ammettono che le previsioni non sono altro che ipotesi azzardate: l’interruzione intenzionale e improvvisa dell’attività economica non ha precedenti e nessuno sa quando le restrizioni alla circolazione e al commercio saranno revocate e quanto danno ne deriverà.

È come se «l’economia nel suo insieme fosse caduta in un improvviso buco nero», ha dichiarato al New York Times Kathy Bostjancic, capo economista finanziario per la società di analisi economiche Oxford Economics.

I dati del Dipartimento sono arrivati dopo l’annuncio della banca centrale Usa, la Federal Reserve, di volere immettere 2.300 miliardi di dollari come stimolo all’economia e ulteriore aiuto a società e privati. Non è passata al Senato, invece, la proposta repubblicana di altri 250 miliardi in aiuti alle piccole imprese, bloccata dai democratici che chiedono più fondi per includere altre esigenze urgenti, come maggiori finanziamenti agli ospedali.

La gravità della crisi economica Usa è simbolicamente rappresentata dalle automobili in fila per chilometri alle banche alimentari. In questi giorni milioni di persone stanno attingendo a un sistema di beneficenza che non è concepito per gestire una crisi nazionale. Feeding America, la più grande rete di banche alimentari della nazione ha previsto un deficit di 1,4 miliardi di dollari nei prossimi sei mesi.

Nella città di New York l’amministrazione ha esteso agli adulti il programma di sussidi alimentari gratuiti per i bambini, distribuendo tre pasti al giorno in 435 location. La Grande Mela sta lottando su più fronti, tra emergenza economica e sanitaria.

New York city resta l’epicentro del virus negli Stati uniti ma si iniziano a vedere i risultati delle misure di isolamento. Il numero di ricoverati è cresciuto del numero più basso in settimane e per i casi registrati sembra essere arrivati a un plateau, un incremento stabile: seppur alto non è più in crescita, anche se il numero dei decessi continua ad aumentare.

Il direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive Anthony Fauci ha dichiarato di vedere «barlumi di speranza» e che l’adesione compatta degli americani alle norme di separazione fisica e alle altre restrizioni sta riducendo drasticamente le proiezioni del bilancio delle vittime.

Il bilancio finale, secondo Fauci, attualmente «sembra aggirarsi più su le 60mila vittime rispetto alla forbice tra le 100mila e le 200mila» precedentemente stimato. Le vittime sembrano concentrarsi in zone specifiche, a New York in un gruppo di quartieri adiacenti del Queens, emerso come l’epicentro in città. Quartieri a basso reddito dove vivono molti newyorchesi che non possono permettersi di stare a casa.

Per garantire la continuità delle funzioni essenziali, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) ha informato che i lavoratori delle infrastrutture critiche possono essere autorizzati a continuare a lavorare anche se esposti al Covid-19, a condizione che rimangano asintomatici e che vengano implementate le precauzioni per proteggere loro e la comunità. Ma spesso le precauzioni non sono sufficienti.

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