Brevi dal mondo: Egitto, Israele, Uganda

Egitto, rinviata per la settima volta l’udienza di Zaki

Martedì scorso l’udienza per la scarcerazione o la conferma della detenzione dello studente egiziano Patrick Zaki è stata rinviata per la settima volta consecutiva. Va liberato, spiega su Facebook la campagna Free Patrick, anche alla luce della decaduta validità dell’ordine di custodia cautelare, mai rinnovato dal 23 marzo. Intanto in Egitto, denuncia Human Rights Watch, sono state arrestate dieci giorni fa due giovani donne, Marwa Arafa (27 anni) e Kholoud Saeed (35), entrambe accusate di post critici verso il governo per la gestione dell’emergenza Covid-19. Familiari e avvocati non sanno dove si trovino.

***

WhatsApp: 1.400 utenti hackerati da società israeliana

La scorsa settimana WhatsApp ha presentato un nuovo rapporto in cui accusa la compagnia israeliana Nso di aver hackerato i profili di 1.400 utenti, tra cui giornalisti e attivisti per i diritti umani, e di essere così complice di violazioni dei diritti umani. Il rapporto è stato consegnato alla corte della California che segue la denuncia penale avanzata lo scorso anno dalla compagnia Usa.

***

L’Alta corte boccia il «bonus Covid» dei deputati ugandesi

L’Alta corte ugandese ha ordinato ai 426 parlamentari di restituire i 5mila dollari a testa che si erano distribuiti per affrontare l’emergenza Covid-19. Un totale di 2,1 milioni di dollari che anche il presidente Museveni aveva definito «moralmente riprovevole» e che aveva provocato la protesta degli ugandesi: lunedì 20 aprile hanno “rumoreggiato” dai balconi, per poi dedicare un applauso ai sanitari del paese.