«Non possiamo e non vogliamo restare in silenzio, perché restare in silenzio di fronte a questa violenza vuol dire accettarla. L’attuale governo israeliano deve fermarsi e riaprire il fronte del dialogo». Con queste parole il sindaco di Bologna Matteo Lepore (Pd) ha spiegato la scelta di esporre la bandiera palestinese su palazzo d’Accursio, sede del Comune.

Una decisione che arriva dopo le ultime stragi a Rafah. «Bologna è storicamente schierata per la Pace, la non violenza e la salvaguardia dei diritti umani: è per me doveroso prendere posizione prendere parte in favore delle vittime e dei diritti umani», spiega Lepore, che ha ricevuto l’apprezzamento di Patrick Zaki. «Per aprire alla possibilità di avere due Stati occorre avere anche due popoli e questo per quello che i palestinesi stanno subendo rischia di non potere più accadere». Sin dal primo momento, ricorda Lepore, sulle pareti del Comune è comparso uno striscione per chiedere il «cessate il fuoco». «Non solo non si sono fermate le bombe, ma l’escalation militare israeliana di questi giorni ha portato ad una ulteriore strage di civili inermi. Ogni limite è stato superato».

Lepore rivolge un messaggio a tutti i cittadini israeliani e ai componenti della comunità ebraica «che vivono e studiano nella nostra città»: a loro «va la nostra vicinanza e solidarietà, perché sappiamo che loro stessi stanno subendo una situazione grave e molti di loro non condividono le scelte del governo israeliano». Il sindaco assicura che «quando Israele si fermerà, quando sarà ripristinato pienamente il diritto internazionale esporremo accanto alla bandiera palestinese anche quella israeliana».

La scelta di Lepore scatena la durissima reazione della presidente dell’Unione delle comunità ebraiche Noemi Di Segni e del presidente della comunità ebraica bolognese Daniele De Paz: «Un gesto simile da un’istituzione pubblica non fa che legittimare la voce del terrorismo e della prevaricazione». Aggiunge di Segni: «Invitiamo Lepore a recarsi in Israele nelle zone del massacro prima di esporre bandiere e slogan». Dura anche la reazione di Fdi. Il viceministro bolognese Galeazzo Bignami parla di «scelta faziosa e irresponsabile, che divide e non unisce». I consiglieri comunali di FdI annunciano un esposto in prefettura, critiche anche da Fi.

Nello scorso ottobre il sindaco di Milano Beppe Sala fu duramente contestato dal presidente del Memoriale della Shoah, Roberto Jarach, per aver esposto a palazzo marino la bandiera israeliana insieme a quella della Pace. Per Jarach il vessillo arcobaleno «annacquava il messaggio di solidarietà a Israele» dopo il 7 ottobre. Dopo la scelta di Lepore, Sala rimanda ogni decisione al consiglio comunale, mentre a Torino il consigliere comunale Pd Abdullahi Ahmed ha esposto il vessillo della palestinese dal balcone del suo ufficio. Ieri anche il sindaco dem di Pesaro Matteo Ricci ha preso questa decisione. «Tutti il 7 ottobre abbiamo solidarizzato con il popolo israeliano. Ma è evidente che Netanyahu ha scambiato il diritto alla sicurezza di Israele con il diritto alla vendetta. L’Italia deve riconoscere lo stato di Palestina».