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Bollette stellari, il gelido inverno inglese è alle porte

Bollette stellari, il gelido  inverno inglese è alle porteLondra, protesta contro il caro bollette davanti all’edificio dell’ente regolatore per l’energia Ofgem – Ap

Regno unito Ondata di scioperi, sterlina a picco, incertezza politica. E anche la regina non sta bene

Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 28 agosto 2022

Scioperi, bollette diaboliche, valuta a picco. La Gran Bretagna sta barcollando senza una guida evidente – il premier uscente Boris Johnson è già abbondantemente uscito – dentro la peggior crisi del costo della vita di sempre. Con aumenti previsti da ottobre attorno a fanta-percentuali, la cosiddetta povertà energetica – una formula che normalizza l’invernale crepare di freddo in casa propria visti i costi osceni di gas ed elettricità – cesserà di essere il consueto problema dei pensionati poveri per allargarsi democraticamente ai middle earners: gli infermieri, gli insegnanti, insomma quelli che hanno stipendi attorno ai 50mila euro annui.

VENERDÌ OFGEM, l’autorità di regolamentazione dell’energia, ne ha alzato dell’80% il prezzo massimo (price cap), il che significa che la bolletta media aumenterà a circa 4.200 euro l’anno da ottobre. Il ministro delle finanze Nadhim Zahawi ha parlato al Daily Telegraph di un’«emergenza economica nazionale che potrebbe durare 18 mesi o due anni» e del fatto che non solo i «meno abbienti» ma anche gli «abbienti» potrebbero aver bisogno dell’aiuto statale. Finora il governo ha stanziato un sussidio di quattrocento sterline – senza limiti di censo – per attutire l’annunciato massacro dei bilanci familiari: pannicelli caldi che per molti – troppi – non sostituiranno il termosifone.

NEI GIORNI SCORSI, Liz Truss, ministra degli Esteri, e l’ex ministro delle Finanze Rishi Sunak – che stentatamente la segue nella corsa alla premiership che si concluderà il prossimo cinque settembre -hanno condiviso i metodi con cui intendono affrontare il problema. Sunak ha presentato un piano in tre parti che prevede la riduzione del Vat (l’Iva) sulle bollette energetiche: di per sé un provvedimento a vantaggio delle famiglie più ricche. Seguirebbero l’aumento ai beneficiari dei (già miserabili) sussidi e un pagamento extra per il gas o il gasolio invernale ai pensionati.

Truss propone di invertire un recente aumento dei contributi assicurativi nazionali e di rimuovere i prelievi “verdi” sulle bollette energetiche, togliendo alle famiglie abbienti il succitato sconto di quattrocento sterline. Anche qui un contentino insufficiente a lenire il febbrone da rincaro, con annessa per di più una quanto mai tempestiva aggravante ecologica: tali tasse servono a ridurre le bollette future finanziando schemi di efficienza energetica e sostenendo lo sviluppo di energie rinnovabili a basso costo. Insomma, né la padella di Sunak, né la brace di Truss scalderanno la gelida indigenza di milioni di connazionali. Il resto è la solita retorica: stringere – anziché battere – i denti a fianco della resistenza ucraina.

L’ORIZZONTE RESTA altrettanto fosco quando si guardi alle alternative proposte dal ritorno dei laburisti business-friendly targati Starmer, attualmente avanti nei sondaggi per esclusivo demerito degli avversari (in vari ambienti Tory ci si strappa ormai ad alta voce i capelli per la masochistica rimozione di “Boris”): un aumento della windfall tax, la tassa sugli utili “inaspettati” delle società energetiche da utilizzare per congelare le bollette. Di nazionalizzare l’energia, la soluzione più ovvia a questo carnaio energetico liberoscambista presentata a suo tempo da Corbyn, nemmeno l’ombra.

CON UN’INFLAZIONE DATA a oltre il 18% il prossimo anno e la sterlina al minimo storico dal 1985, – intorno a 1,18 dollari – la recessione è certa, e con essa i licenziamenti. Il mondo del lavoro reagisce con gli scioperi, che si susseguono a ondate dall’inizio dell’estate e andranno avanti, per ora, fino a settembre: treni, autobus, poste, nettezza urbana, ma anche avvocati, insegnanti, telecomunicazioni. La figura chiave di questa grande agitazione, il leader dei ferrovieri e dei marittimi della Rmt Mike Lynch, vuole un anno di lotte per «ristabilire un equilibrio nella società».

Ultima il quadro un’anziana monarca debilitata. I medici le hanno raccomandato di restare nel felice maniero di Balmoral il prossimo 5 settembre, quando il paese si beccherà Truss o Sunak come nuovo premier: si farà raggiungere dall’eletta/o in Scozia per la solenne investitura anziché riceverli lei a Buckingham Palace, come da protocollo.

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