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Big Apple al veleno per Trump. La rivolta sociale di Cuomo

Big Apple al veleno per Trump. La rivolta sociale di CuomoTexas, più di 30 mila persone hanno protestato il 9 aprile a Dallas contro la guerra di Trump agli immigrati – Lapresse

Estaban Unidos Istruzione, minori e carcere: il nuovo piano economico dello Stato di New York

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 18 aprile 2017

Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha presentato e fatto approvare il piano economico per lo Stato che amministra, probabilmente il più socialmente progressista di tutti gli Stati Uniti.

LA RIVOLUZIONE MAGGIORE riguarda l’istruzione: da pochi giorni lo Stato di New York è il primo in America ad aver approvato il college gratuito per le famiglie a basso reddito. Questa è una vera e propria rivoluzione che interesserà i nuclei familiari con un reddito inferiore ai 125mila dollari. «Il college – ha spiegato Cuomo – è oggi ciò che era il liceo 50 anni fa. Se sei giovane e vuoi costruirti una carriera è necessario avere un’istruzione universitaria».

L’iniziativa interesserà quasi un milione di famiglie, ed è stata inclusa nell’ultima proposta di bilancio che si stima costerà 163 milioni di dollari. Il progetto di Cuomo ricorda moltissimo, nella prassi e nelle motivazioni che aveva più volte ripetuto durante le primarie democratiche, il programma scolastico che Bernie Sanders avrebbe voluto implementare su scala nazionale se fosse stato eletto presidente. La legge è passata in modo abbastanza indolore, senza grossi drammi, unica clausola che i repubblicani hanno voluto includere è stata quella dell’impegno, per gli studenti che studieranno gratuitamente a New York, di vivere e lavorare nello stato per un periodo di tre anni dopo la laurea.

Un secondo provvedimento riguarda i minori che commettono piccoli reati: i ragazzi di 16 e 17 anni accusati di reati non violenti non passeranno più attraverso tribunali e carceri per adulti. «Dare ai giovani che sbagliano la possibilità di riabilitarsi piuttosto che farsi trascinare in una vita di punizione draconiana è semplicemente sano di mente», è stato il commento di uno dei senatori.

QUESTA INIZIATIVA si accompagna all’annuncio del sindaco di New York, Bill De Blasio, della chiusura del massimo carcere di sicurezza di questa città, Riker Island, e una riforma del sistema di giustizia penale. Il carcere, nel mirino da anni per morti sospette, maltrattamenti e agenti di custodia messi sotto accusa, verrà chiuso. «Un giorno storico – ha detto Melissa Mark Viverito, assessore che ha creato la commissione di indagine su Riker Island – Con il sostegno del sindaco possiamo finalmente dire che il sogno di chiudere Riker Island è destinato a diventare realtà».

Tutte queste iniziative sono in totale controtendenza con l’attuale presidente americano che ha già annunciato che per gli Stati e le città santuario non ci saranno fondi federali. Ma evidentemente New York pensa di essere abbastanza ricca da poter spendere i propri soldi nel modo che ritiene più opportuno per i propri cittadini, legali o illegali, come hanno spesso ripetuto sia il sindaco che il governatore.

«Vi proteggeremo», è stata la promessa che tanto Cuomo quanto De Blasio hanno più volte fatto ai newyorchesi, arrivando anche ad invitare cittadini di altri Stati dove non si sentono sicuri a trasferirsi a New York. E questa promessa la stanno mantenendo: il bilancio dello Stato per il 2017-2018 ha dedicato 10 milioni di dollari ai servizi di difesa legale gratuiti per gli immigrati, e New York ora potrà offrire servizi legali gratuiti agli illegali poveri che rischiano la deportazione.

FINO AD ORA E TUTTORA nel resto d’America, gli immigrati privi di documenti che affrontano procedure di espulsione, non hanno il diritto ad un avvocato d’ufficio, se non possono permetterselo uno per conto proprio, ma, senza un avvocato, solo il 3% degli immigrati detenuti riesce ad evitare la deportazione. Le possibilità, se rappresentati da un avvocato, decuplicano.

La notizia di questo nuovo servizio gratuito è arrivata propri mentre a Dallas, in Texas, migliaia di persone erano scese in piazza per manifestare contro le nuove leggi e più di tutto la nuova tendenza criminalizzante verso gli immigrati dell’amministrazione Trump.
Gli organizzatori della marcia hanno dichiarato di star «chiedendo la fine delle deportazioni aggressive che separano le famiglie, rovinano la vita a giovani studenti e lasciano intere comunità nella paura; la fine agli ordini esecutivi che discriminano i nostri fratelli e sorelle musulmani in base alla loro fede e la fine dei discorsi di odio. Noi vogliamo unità e inviare il messaggio che l’odio non ha posto nella nostra nazione».

Unity, è proprio il nome dell’assistenza legale gratuita che viene data dallo Stato di New York che sta dimostrando come sia possibile implementare un bilancio davvero al servizio dei cittadini e costruire un ambiente davvero democratico e che la retorica che un politico vale l’altro è falsa e molta parte l’hanno i cittadini.

CUOMO E DE BLASIO arrivano da una matrice democratica e progressista, sicuramente, ma sono anche consapevoli che la loro base si aspetta qualcosa e che non li rieleggerebbe se si dovesse sentire tradita. Al momento non c’è questo rischio e il giro di vite di Trump verso le città e gli Stati santuario ha avuto l’effetto di polarizzare positivamente queste porzioni d’America che stanno varando leggi locali più inclusive e progressiste che mai. Paradossalmente proprio grazie a Trump.

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