L’amministrazione Biden ha annunciato nuove misure per aiutare milioni di persone a ricevere la remissione del debito studentesco, il così detto “prestito d’onore”, una forma di finanziamento che consente agli studenti di iscriversi al college a costo zero, restituendo il prestito, maggiorato di interessi, una volta laureati.

Le ultime modifiche apportate da Biden aiuteranno 3,6 milioni di mutuatari ad avvicinarsi di almeno tre anni al condono del prestito, attraverso un programma di rimborso basato sul reddito e che promette anche il condono completo dopo 20-25 anni di pagamenti.

Attraverso questo programma, migliaia di mutuatari vedranno il debito cancellato immediatamente, mentre già a fine marzo più di 700.000 dei 43 milioni di mutuatari di prestiti studenteschi hanno visto la cancellazione del loro debito, per un totale di oltre 17 miliardi di dollari.

Per quanto importante sia questa notizia, è sempre un passo troppo corto per Joe Biden che, poco prima del suo insediamento, aveva promesso di estinguere $10mila di debito per ciascuno studente. Ma rappresenta comunque un passo nella direzione indicata da Bernie Sanders, Alexandria Ocasio-Cortez e generalmente da tutti i socialisti al Congresso: la cancellazione totale del debito studentesco.

Quello del debito, insieme alla necessità di un sistema sanitario pubblico, è diventato il cavallo di battaglia della sinistra americana; a portarlo in evidenza come tema chiave per gli Usa era stato il movimento di Occupy Wall Street, che ne aveva analizzato l’impatto sulla società e sull’ individuo, e mostrato come anche la questione del debito studentesco sottolinei, ancora una volta, la disparità sociale fra bianchi e neri.

Il debito medio di un universitario bianco è di circa $4.962, mentre per uno studente di colore l’importo è di $7.407 dollari. Se poi si analizzano i tassi di insolvenza, si scopre che quasi un terzo degli afroamericani non riesce a ripagare il prestito d’onore ed è inadempiente, rispetto a circa il 20% dei latini e al 13% dei mutuatari bianchi.

Sebbene la nuova misura dell’amministrazione Biden risponda ad alcune delle richieste della sinistra Usa, non è sufficiente in almeno un’area, quella che riguarda il concedere retroattivamente ai mutuatari i crediti per la cancellazione del prestito per tutti i periodi di tolleranza, e non solo per le pause dallo studio a lungo termine.

Questa mossa viene chiesta a gran voce, e la scorsa settimana un gruppo di senatori fra cui Elizabeth Warren, hanno anche inviato una lettera al direttore del Consumer Financial Protection Bureau Rohit Chopra, chiedendo alla sua agenzia di “utilizzare tutte le sue autorità per garantire che i mutuatari accedano ai vantaggi del programma e ricevano il condono del prestito studentesco che hanno guadagnato”.

“La nuova mossa farà una differenza significativa in particolare per i mutuatari con redditi più bassi – ha twittato il Progressive Caucus – ma più di 45 milioni di persone sono bloccate nella trappola del debito studentesco. Abbiamo già chiesto a @POTUS di utilizzare la sua autorità per cancellarlo, e continueremo a farlo”.

Anche il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, parte dell’ala di sinistra ma non socialista, ha accolto favorevolmente il piano di Biden come un passo nella giusta direzione ma non come mossa risolutoria, twittando che si tratta di “un altro grande passo per aiutare milioni di mutuatari di prestiti studenteschi!”, e che personalmente non smetterà “di lavorare con il presidente Biden per utilizzare la sua autorità legale esistente per cancellare il debito studentesco. #CancelStudentDebt”.