Ci sono domande che ancora attendono risposta quarantacinque anni dopo l’omicidio di Benedetto Petrone, giovane militante comunista assassinato a Bari il 28 novembre del 1977. «Perché Giuseppe Piccolo, colui che lo ferì a morte con una coltellata, da molti definito un provocatore, un infiltrato, un malato di mente, si trovava presso la sede del Msi la sera del 28 novembre del 1977?». Questo è uno di quegli interrogativi sulla cui base il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari, Angelo Salerno, ha deciso che occorre tenere aperte le indagini per stabilire gli eventuali complici, mai puniti, di quell’assassinio....