Bari, via un altro assessore. Leccese: «Serve rispetto per la città»
Città Il sindaco furioso dopo la faida che ha spaccato i 5S. Revocate le deleghe a Diomede
Città Il sindaco furioso dopo la faida che ha spaccato i 5S. Revocate le deleghe a Diomede
Fuori due. In meno di una settimana il sindaco di Bari Vito Leccese ha già perso due assessori. E il clima dentro il campo largo che lo sostiene è sempre più teso. Nonostante la vittoria a giugno con il 70% dei voti, questi primi mesi sono stati disastrosi. Prima le dimissioni dell’assessora rossoverde Carlotta Nonnis Marzano, per dei vecchi post contro il Papa e i leader del G7; mercoledì, al primo consiglio comunale, l’ammutinamento dei due eletti del M5S, che hanno sconfessato l’assessore disegnato dai vertici del loro partito (l’educatore Raffaele Diomede) mettendosi fuori dalla maggioranza. Sono seguiti due giorni di furibonde trattative tra i vertici baresi e regionali del M5S, da una parte, e i due ribelli dall’altra: alla fine ieri Leccese ha ritirato la delega a Diomede, lanciando un ultimatum ai partiti della sua rissosa maggioranza.
«Sono mesi che con attenzione e tanta pazienza cerco di comporre prima una coalizione e poi una squadra di governo che rappresenti tutte le sensibilità del campo progressista, ambientalista e pacifista», si sfoga il sindaco, ricordando che non aveva l’obbligo di allargare la giunta anche alle forze che alle elezioni avevano sostenuto Michele Laforgia. Ma di averlo fatto anche per una logica nazionale. Questo lavoro ha portato alla nascita della giunta due mesi dopo il voto, ora la pazienza di Leccese è finita: «Ora il tempo delel riflessioni dentro le forze politiche è scaduto e ho il dovere di mettere fine a questa situazione di incertezza politica per dare spazio e tempo al lavoro dell’amministrazione che c’è, come c’è stata in questi giorni, e già lavora nell’interesse di Bari». «Rispetto tutti, ma chiedo anche a tutte le forze politiche di rispettare anzitutto la città». Da oggi, ricorda il sindaco, «la giunta lavorerà con nove assessori fino a quando sarà necessario». Basta balletti e faide interne, il messaggio del sindaco, subissato dalle critiche e dagli sfottò del centrodestra per questa falsa partenza.
Dentro il M5S pugliese il clima è pessimo. Diomede si chiama fuori ricordando che «ciò che mi ha sempre mosso nella vita è l’impegno verso gli emarginati, i più fragili, i giovani. Non ho mai cercato incarichi, prebende o favoritismi politici». Il coordinatore regionale dei 5s, il deputato Leonardo Donno, è furioso con il capogruppo Delle Fontane, che in consiglio comunale aveva sfiduciato Diomede: «Parole gravi che hanno sorpreso tutti, in primis i cittadini baresi che hanno dato mandato ai nostri eletti. Lavoreremo, nei prossimi giorni, ad una possibile soluzione interna che ripari il M5S dall’imbarazzo al quale è stato esposto da atteggiamenti che nulla hanno a che vedere con i principi e valori che ne ispirano il lavoro». Delle Fontane spiega di aver proposto come assessore l’altro consigliere, Italo Carelli: « Nulla di personale contro Diomede».
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