Negli ultimi due giorni le forze russe avrebbero perso ben 5 chilometri quadrati a Bakhmut. Lo sostiene il capo della compagnia di mercenari Wagner, Evgeny Prigozhin, in un nuovo attacco durissimo ai vertici della Difesa russa.

Venerdì uno dei portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov aveva confermato che gli ucraini sono riusciti ad avanzare di 2 km in direzione di Chasiv Yar, riconquistando il controllo della strada che da nord-ovest di Bakhmut si collega alle retrovie ucraine. Tale direttrice è di fondamentale importanza strategica per le forze di Kiev in quanto permette di rifornire i soldati che al momento sono asserragliati in alcune aree dei quartieri ovest della città e, inoltre, rende più agevole la rotazione delle truppe sulla linea di contatto e l’invio di rinforzi. Da Mosca, tuttavia, avevano poi dichiarato che si trattava di una «ritirata strategica» per collocarsi su posizioni difensive più vantaggiose. Prigozhin, dal canto suo, aveva subito gridato al «tradimento», incolpando le truppe regolari dell’esercito russo di essersi date alla fuga. «Devono smetterla subito di dire bugie – ha affermato – la ritirata non è tattica. C’è stata semplicemente una fuga di unità del ministero della Difesa dai fianchi». Il che ha comportato «solo nella giornata di oggi», l’arretramento di 5 km quadrati. Ora, secondo l’ex «cuoco di Putin», le forze ucraine saranno «alla distanza di 500 metri, occupando tutte le alture tattiche».

Costretto a prendere parola su queste accuse così pesanti, Konashenkov ha chiarito ieri che «nella direzione tattica di Soledar, il nemico ieri ha effettuato operazioni offensive lungo l’intera linea di contatto, lunga più di 95 chilometri. Le unità delle forze armate ucraine hanno lanciato 26 attacchi, in cui sono stati coinvolti più di mille militari. Tutti gli attacchi delle unità delle forze armate ucraine sono stati respinti».