Alla camera il 15 giugno abbiamo visto la ministra Carfagna battere un colpetto. Di più proprio non possiamo concedere per la sua risposta in question time ai deputati Conte e Fassina, che ponevano interrogativi sui rischi derivanti per l’unità del paese dall’autonomia differenziata. L’approccio di Carfagna è in apparenza assai bellicoso. Pone tre «questioni imprescindibili»: livelli essenziali delle prestazioni (Lep) e fondo perequativo tra regioni; abbandono del principio della spesa storica; pieno coinvolgimento del parlamento nel processo attuativo. Peccato che il primo sia un miraggio. Mentre il secondo e il terzo sono esplicitamente contraddetti dal testo della cosiddetta legge-quadro uscito...