A placcarli questa volta, in maniera del tutto inedita, è stato il primo cittadino di Firenze, finito su tutte le tv del mondo e immortalato dai cellulari dei turisti che intanto fischiavano il blitz degli attivisti: il sindaco Nardella stava effettuando un sopralluogo sull’Arengario quando ha visto gli ambientalisti di Ultima Generazione spruzzare vernice arancione sulla facciata di Palazzo Vecchio e si è lanciato (insieme ai vigili) per bloccare l’operazione. Poi, insieme ad alcuni restauratori presenti – che hanno reso possibile un intervento tempestivo – si è messo a pulire, salendo su un ponteggio. «Sono dei barbari – ha affermato -. Non è così che si protesta, dovrebbero difenderla la civiltà».

Da parte loro, gli attivisti hanno subito rivendicato l’azione: «Questa mattina (ieri, ndr) verso le 10,30 due cittadini parte della campagna Non paghiamo il fossile, promossa da Ultima Generazione, Scientist Rebellion e Veglie contro le morti in mare, hanno imbrattato con vernice arancione lavabile l’ingresso di Palazzo della Signoria di Firenze, utilizzando due estintori. L’azione segue la bocciatura in commissione di bilancio del Senato della Repubblica di alcuni emendamenti a un disegno di legge riguardante il taglio di diversi sussidi ambientalmente dannosi».

La vernice con cui è stato imbrattato l’edificio – hanno fatto sapere dal Servizio belle arti e Fabbrica di Palazzo Vecchio – sarebbe molto pericolosa per le pietre porose dell’edificio. «La colorazione intensa e la scarsa solubilità in acqua del residuo delle puliture effettuate consentono di ipotizzare l’uso di colori non minerali a base sintetica»: il livello di aggressività «non dipende dalla natura del materiale ma dai caratteri della superficie e dal tempo di intervento rispetto all’applicazione». Il bugnato del Palazzo, appartenente al nucleo arnolfiano (1299), è una superficie estremamente sensibile. Per ripulire tutto si sono impiegati 5000 litri d’acqua.