22.45 – E con queste due ultime notizie drammatiche, che riportano la giornata al punto di partenza, fine dell’aggiornamento di oggi. Grazie per averci seguito. Buonanotte e a domani.

22.40 – Una troupe della Cnn ha reso noto di avere udito una serie di esplosioni non lontano dai confini della città di Kiev.

22.30 – Il portavoce del presidente Erdogan, Ibrahim Kalin, ha escluso la possibilità che domani, 2 marzo, riprendano i colloqui in Bielorussia tra le delegazioni di Mosca e Kiev in quanto le richieste del presidente russo, Vladimir Putin, “sono irrealistiche”. “E’ molto probabile che non si incontrino”, ha dichiarato Kalin alla Cnn turca, “molto probabilmente sarà rinviato di uno o due giorni, siamo in contatto con le squadre negoziali”. Il portavoce del presidente turco Erdogan ha quindi ribadito la speranza che Putin ponga fine alle ostilità rendendosi conto dei danni economici che la guerra sta creando alla Russia.

22 – Tantissime aziende hanno sospeso la consegna dei propri prodotti in Russia: Volvo, General Motors, Harley Davidson sono le prime società dell’automotive a dichiararlo pubblicamente. Problemi di consegne e di pagamento sono però in aumento a causa delle sanzioni, quindi non è sempre chiaro se si tratta di effetti voluti o meno (il Sole 24 Ore)

  • Apple invece ha dichiarato oggi di aver sospeso le vendite in Russia. Una richiesta in tal senso era stata avanzata alla società di Cupertino direttamente dal governo ucraino il 25 febbraio scorso. Apple opera nel paese quasi esclusivamente con il proprio negozio on line (Bloomberg).
  • Rimosse dall’App Store fuori dalla Russia anche le app dei media russi Sputnik e RT.
  • Google ha rimosso RT dai risultati di Google News.

21.50 – Si terrà venerdì 4 marzo mattina una riunione straordinaria dei ministri degli Esteri della Nato, in presenza, presieduta dal segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, sulla guerra in Ucraina. Lo comunica la Nato.

21.30 – Il Canada chiude i porti alle navi e ai pescherecci russi.

21.15 – La Russia blocca il pagamento delle proprie cedole sul debito agli investitori internazionali. La Banca centrale russa ha ordinato il blocco delle cedole in valuta sui titoli Ofz. Il blocco durerà sei mesi e potrà essere interrotto prima se le condizioni lo renderanno possibile. La vendita dei titoli è già stata proibita ma proibire anche gli incassi, avverte l’agenzia Bloomberg, è una dichiarazione di “default tecnico” del debito sovrano russo. Si stima che i creditori stranieri della Russia detengano titoli per 29 miliardi di dollari.

21.10 – Con un decreto presidenziale, la Russia ha vietato di portare all’estero somme contanti in valuta estera superiori ai 10mila dollari (Interfax).

21 – La società Severstal ha sospeso le vendite di acciaio in Europa, il suo mercato principale, 3 milioni di tonnellate l’anno, dopo che il proprietario, l’oligarca Alexei Mordashov. è entrato nella lista delle sanzioni internazionali.

20.55 – La Gran Bretagna approverà sanzioni contro la Bielorussia, per l’appoggio dato all’invasione dell’Ucraina.

20.45 – I leader europei discuteranno l’avvio del processo di adesione dell’Ucraina all’Ue in un vertice a Parigi convocato per il 10-11 marzo.

  • La Turchia, però, ha protestato per la corsia accelerata concessa all’Ucraina, visto che è stata lasciata in “lista d’attesa” da anni. Il presidente turco Erdogan ha detto: “Metterete il nostro ingresso nelle vostre agende quando qualcuno ci attaccherà?” (AlArabya)

20.40 – L’Ue ha formalizzato l’esclusione dal sistema Swift di 7 banche russe. Escluse però dal bando Sberbank, la più grande banca russa, e Gazprombank, una banca parzialmente controllata da Gazprom. Quelle tagliate fuori da Swift sono VTB Bank, Rossiya, Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Sovcombank e VEB.RF. (Bloomberg)

  • Con le principali banche escluse dai circuiti internazionali, stanno via via smettendo di funzionare in Russia anche le carte di credito Visa, Mastercard e i sistemi di pagamento Apple Pay e Google Pay.

20.35 – Eni cederà la propria quota nel gasdotto Blue Stream (che collega la Russia alla Turchia). Lo rende noto un portavoce del gruppo, precisando anche che “l’attuale presenza di Eni in Russia è marginale. Le joint venture in essere con Rosneft, legate a licenze esplorative nell’area artica, sono già congelate da anni, anche per le sanzioni internazionali imposte a partire dal 2014”. Eni detiene una quota azionaria paritaria in Blue Stream con la russa Gazprom.

20.30 – La Turchia non si unirà alle sanzioni. La Turchia non prevede di imporre sanzioni contro la Russia nella speranza di “tenere aperto” il canale del dialogo con Mosca. Lo ha detto il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “C’è bisogno di un attore che possa parlare con la Russia – ha sottolineato Ibrahim Kalin – Chi parla alla Russia se tutti buttano giù i ponti? Non stiamo pianificando un pacchetto di sanzioni per tenere questo canale aperto”.

20.15 – Il Messico non si unirà alle sanzioni. “Non adotteremo nessuna misura economica perché vogliamo avere relazioni buone con tutti i governi del mondo e vogliamo poter parlare con tutte le parti in conflitto”, ha detto il presidente Lopez Obrador.

20.10 – La Corte penale internazionale (Icj) ha annunciato che avvierà udienze il 7 e 8 marzo sulla guerra in Ucraina (Afp).

20 – Il Festival di Cannes ha annunciato che non ospiterà nell’edizione 2022 nessun rappresentante ufficiale del governo o delle istituzioni russe. Apertura invece agli artisti e ai film maker. (il comunicato). Nel frattempo, anche Hollywood “sanziona” la Russia: Disney, Sony Pictures Entertainment, Warner e Paramount hanno annunciato che non distribuiranno nuovi film in Russia.

19.45 – La procura generale russa ha chiuso il canale televisivo Dozhd TV (TVRain) e radio Ekho Moskvy con l’accusa di diffondere disinformazione sulla guerra in Ucraina.

La polizia arresta i manifestanti contro la guerra a San Pietroburgo, foto Dimitri Lovestsky /Ap

 

19.40 – Nuovi pesanti bombardamenti su Kharkiv da parte delle forze militari russe. In particolare, sarebbe stata colpita la zona di una base aerea, dove è stata registrata una enorme eplosione.

19.30 – Il Kosovo chiede di entrare nella Nato. “Alla luce della situazione in Ucraina, è arrivato il momento che il Kosovo si unisca alla Nato” ha detto la presidentessa della nazione, Vjosa Osmani. Collegato con lei, durante la conferenza stampa, c’era il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Osmani ha chiesto ad Ankara di appoggiare la sua richiesta di adesione.

19.20 – Biden e Zelensky hanno avuto una conversazione telefonica durata mezz’ora. Più tardi, nella notte italiana, il presidente americano terrà il discorso sullo stato dell’unione davanti al Congresso riunito. (il comunicato della Casa bianca)

19.15 – Maersk, compagnia danese, la più grande del mondo nel campo delle spedizioni marittime, ha deciso di sospendere a tempo indeterminato tutte le sue rotte con i porti russi. La società ha precisato che garantirà solo le forniture di cibo, medicinali e forniture umanitarie.

  • Decisione analoga dalle compagnie di trasporto Msc e Cmacgm.
  • Già nel weekend FedEx e UPS avevano annunciato lo stop alle consegne in Russia.

19.10 – Nord Stream 2, società con sede in Svizzera, deve presentare istanza di fallimento. In un’intervista con il canale di lingua tedesca della tv pubblica elvetica, Silvia Thalmann, direttrice degli affari economici, ha chiarito: «La Nord Stream 2 è insolvente e l’intera forza lavoro di 106 persone è stata licenziata. L’azienda ha dovuto depositare il suo bilancio, o in altre parole, dichiarare fallimento».

19 – Circa 680.000 persone sono fuggite dall’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio. Lo ha detto il capo dell’Unhcr Filippo Grandi. Di queste, 377.400 sono entrate in Polonia.

18 – Borse in calo. L’Europa è più vicina al conflitto e anche oggi le borse europee soffrono più di quelle dell’Asia o dell’America.

  • A fine seduta FtseMib di Milano -4,1%. EuroStoxx 50 -3,7%. Dax di Francoforte -3,5%.
  • La Borsa di Mosca è chiusa per il secondo giorno consecutivo. Il Rublo ha provato a stabilizzarsi, ma una nuova ondata di vendite lo ha riportato poco sotto i minimi storici di ieri, oggi -8% contro il dollaro.
  • La borsa degli Stati Uniti accelera in ribasso, con le società finanziarie e le banche prese maggiormente di mira. Nasdaq  -1,3%. S&P500 -1,7%, Dow Jones -2%.
  • Il Bitcoin si sgancia dalle azioni tecnologiche ed è ancora in rally, ora +5% a 43.700 dollari, dal +11% di ieri. Si fa largo l’ipotesi che russi e ucraini adottino sempre più criptovalute per aggirare gli ostacoli all’uso dei canali finanziari tradizionali.
  • Il petrolio WTI è in rialzo del 10% a 105 dollari il barile. Brent +5% a 107 dollari. Gli Stati Uniti e altre grandi economie avrebbero concordato il rilascio coordinato delle scorte strategiche di petrolio. L’Agenzia Internazionale dell’Energia distribuirà 70 milioni di barili da scorte in tutto il mondo. Lo riporta il Wall Street Journal.
  • Gas Naturale +26%, di nuovo ben oltre i 100 euro per mwh.

17.45 – Il Parlamento europeo ha votato a schiacciante maggioranza a favore della concessione all’Ucraina dello status di Paese candidato all’adesione alla Ue. Il testo ha ottenuto 637 voti a favore 13 contrari e 26 astensioni. Le delegazioni italiane dei gruppi hanno votato a favore. La risoluzione del parlamento non è vincolante.

L’immagine della torre di Kiev colpita dai bombardamenti, foto MFA Ucraina via twitter

16.30 – Un’esplosione ha distrutto la torre televisiva principale di Kiev. Oscurate le trasmissioni.

16.25 – “Il Regno Unito non combatterà contro le forze russe in Ucraina”. Lo ha detto Boris Johnson durante la sua visita nella base militare di Tapa, in Estonia, con dietro i carri armati britannici del contingente Nato a difesa del confine con la Russia e avendo vicini la prima ministra dello Stato baltico, Kaja Kallas, e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg.

16 – Il ministro della difesa turco Hulusi Akar ha chiesto al ministro della Difesa russo Sergei Shoigu un cessate il fuoco immediato in Ucraina per motivi umanitari. La Turchia, paese della Nato, ha buoni rapporti con la Russia.

15.30 – Un’esplosione è stata avvertita a Kiev.

Corpi senza vita di fronte al municipio di Kharkiv, foto Pavel Dorogoy /Ap

 

15.20 – I canali russi Russia Today e Sputnik verso la messa al bando dai satelliti europei e da Internet.

15 – Si dovrebbe tenere domani un secondo round di colloqui tra la delegazione russa e quella ucraina. Lo riporta l’agenzia di stampa Tass citando una propria fonte a Mosca.

14.30 – spunta una possibile mediazione della Cina. 

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e la controparte ucraina Dmytro Kuleba hanno avuto un colloquio telefonico.  La Cina “deplora lo scoppio del conflitto tra Ucraina e Russia ed è estremamente preoccupata per i danni ai civili”. Così il ministro degli Esteri Wang Yi nella telefonata avuta su richiesta di Kiev con la controparte Dmytro Kuleba. La posizione di base della Cina “è aperta, trasparente e coerente. Abbiamo sempre sostenuto il rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale di tutti i Paesi. In risposta all’attuale crisi, la Cina invita Ucraina e Russia a trovare una soluzione al problema attraverso i negoziati e sostiene tutti gli sforzi internazionali costruttivi che portino a una soluzione politica. Il ministro Kuleba ha riferito alla controparte cinese di «aspettare con impazienza una mediazione della parte cinese per realizzare il cessate il fuoco».

Leggi l’analisi di Simone Pieranni sulla posizione cinese (pubblicato alle 10.30)

14.20 – In ragione del deterioramento della situazione di sicurezza a Kiev e della conseguente impossibilità di garantire una piena funzionalità, è in corso il trasferimento a Leopoli dell’ambasciata d’Italia a Kiev per continuare a svolgere le proprie funzioni. Lo riferisce la Farnesina. Nel trasferimento dell’ambasciata, l’ambasciatore Zazo è riuscito a portare in salvo anche circa 20 minori, tra cui 6 neonati, che aveva accolto in ambasciata in questi giorni perché privi di un posto sicuro dove stare.

14.15 – L’esercito russo ha invitato «tutti i cittadini della regione di Kiev che abitano vicino a ripetitori di telecomunicazioni a lasciare le loro case» (Ria).

14 – L’esercito ucraino ha completamente perso l’accesso al Mar d’Azov, ha detto il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa della Russia, generale Igor Konashenkov (Ria)

12.45 – Il presidente ucraino Zelensky interviene in videoconferenza alla seduta del Parlamento europeo dedicata all’adesione dell’Ucraina all’Ue.

12.20 – “Dimostranti pacifici contro la guerra continuano ad essere arbitrariamente arrestati in Russia, con notizie che suggeriscono che da giovedì scorso circa 6.400 persone sono state arrestate. La stragrande maggioranza viene rilasciata dopo poche ore, molti dopo aver pagato una multa amministrativa, altri sono condannati a pene detentive che vanno da 7 a 25 giorni in base a varie leggi”, ha affermato oggi a Ginevra la portavoce dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani, Liz Throssell parlando alla stampa

11.45 – Il Segretario generale della Nato Stoltenberg: “Non invieremo truppe o aerei in Ucraina”.

Nell’ospedale pediatrico Okhmadet di Kiev, foto Emilio Morenatti /AP

 

11 – Le sanzioni occidentali “non costringeranno mai la Russia a cambiare posizione sull’Ucraina”. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dimitri Peskov.

10.55 – “Oggi i pericoli rappresentati dal regime di Zelensky per i Paesi vicini all’Ucraina sono significativamente aumentati”. Lo ha ha detto il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov intervenendo in video alla Conferenza sui diritti umani di Ginevra. “Per noi è inaccettabile che, contrariamente ai principi fondamentali  del Trattato di non proliferazione, armi nucleari statunitensi siano  ancora presenti sul territorio di alcuni Paesi europei”, ha detto, sottolineando l’importanza di evitare una nuova corsa agli  armamenti ed esortando Washington ad aderire a una moratoria sul  dispiegamento di missili a corto e medio raggio in Europa. L’ambasciatore ucraino e diplomatici di numerosi Paesi hanno boicottato l’intervento di Lavrov, lasciando la sala all’inizio del suo messaggio preregistrato.

10.45 – “L’esercito russo continuerà l’operazione militare speciale in Ucraina “fino al raggiungimento degli obiettivi prefissati: il compito principale è proteggere la Russia da una minaccia militare esterna proveniente dai Paesi occidentali”. Lo ha affermato il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu in una videoconferenza.

10 – L’Ambasciata italiana a Kiev raccomanda a tutti i connazionali di lasciare subito la capitale.

9.45 – L’Ungheria non autorizza il transito di armi dirette all’Ucraina sul proprio territorio. Lo ha annunciato il premier Viktor Orban: “Rientra negli interessi dei cittadini ungheresi che l’Ungheria resti fuori da questa guerra”.

9.40 – Il governo ucraino afferma di offrire soldi (5 milioni di rubli, 40mila euro) e amnistia ai soldati russi che posano le armi.

9.30 – Il primo ministo britannico Boris Johnson è in visita in Polonia e Estonia.

9 – Notte di pesantissimi bombardamenti in diverse città dell’Ucraina. L’esercito russo sembra aver completato operazioni di accerchiamento e ha iniziato a colpire pesantemente diversi centri abitati: Kharkiv, Cherson, Rivne, Vinnytsia, Mariupol, Sumy, Lebedyn, Okhtyrka, Chernihiv, oltre a Kiev.

7 – Il rublo resta ai minimi storici, stabilmente sopra i 100 rubli per dollaro. La borsa di Mosca resta chiusa per il secondo giorno su ordine del governo.

1.50 – La diffusione di “notizie false” relative all’intervento militare russo in Ucraina sarà soggetta a una pena massima di 15 anni di reclusione: lo ha detto ai microfoni dell’emittente tv Channel One il presidente della Commissione della Duma per la Sicurezza e la lotta alla corruzione, Vasily Piskarev, che ha definito “equa” la misura. “Proteggeremo le nostre Forze armate”.

0.34 – “Continuiamo a stare al fianco dell’Ucraina con un supporto immediato ed efficace. Chiediamo alla Russia di ritirare immediatamente le sue truppe”: lo ha twittato questa sera la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

In fuga alla stazione di Kiev, foto Emilio Morenatti /AP

 

0.15 – “La Cina sostiene lo svolgimento di colloqui e negoziati diretti tra Russia e Ucraina. La comunità internazionale dovrebbe promuovere condizioni esterne favorevoli per il dialogo e la soluzione politica ed evitare di esacerbare le tensioni. Qualsiasi azione del Consiglio di sicurezza dovrebbe aiutare a svolgere un ruolo costruttivo, piuttosto che portare a un’ulteriore escalation”. È la posizione espressa da Zhang Jun, rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite.

0.10 – Attualmente ci sono 520.000 rifugiati dall’Ucraina nei paesi vicini e la cifra è in aumento “in modo esponenziale, ora dopo ora”. Lo ha detto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite Filippo Grandi, Alto Commissario per i rifugiati (UNHCR). Il viceministro dell’Interno polacco ha affermato che circa 350.000 persone sono entrate dall’Ucraina nel suo paese dall’inizio della guerra la settimana scorsa.

Qui le notizie di ieri 28 febbraio 2022