Siamo nel pieno della stagione delle diete. Dimagranti ovviamente. I regimi snellenti, spesso cervellotici, si sprecano e sono proposti da ogni mezzo di comunicazione. Quelli che vanno per la maggiore suggeriscono di rinunciare agli alimenti che contengono buone quantità di carboidrati, prima di tutto i cereali e i derivati (pane, pasta, riso, ecc.).

Se partiamo dal presupposto che il sovrappeso e l’obesità sono malattie croniche e multicausali, occorre prestare attenzione a quanto suggerisce il WCRF (Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro) a proposito delle strategie nutrizionali buone per prevenire tutte le malattie croniche e degenerative, sovrappeso e obesità comprese: «Mangiate ogni giorno cereali integrali, legumi, frutta e verdure».

Tutti questi alimenti contengono carboidrati, prevalentemente di tipo complesso, e fibre. Una combinazione virtuosa che non alza troppo la glicemia dopo il pasto. Una questione chiave, quest’ultima, per non trasformare il cibo mangiato in peso eccessivo. Naturalmente, occorre non perdere di vista le ragionevoli quantità, soprattutto masticando con calma e a lungo ogni boccone. E, ovviamente, l’attività fisica.

Rinunciare del tutto alla pasta e al pane, sia pure temporaneamente, è un provvedimento che produce risultati assolutamente effimeri. Inoltre, la sostituzione di questi alimenti con altri proteici (le diete iperproteiche sono le regine dei regimi dimagranti), se prolungata nel tempo costituisce anche un inutile peso metabolico per fegato e reni. Per guardare il problema da un’altra prospettiva potremmo tener conto dei risultati di uno studio pubblicato sulla rivista JAMA (JAMA Internal Medicine 2022 Feb 7:e218098): il sonno notturno insufficiente rappresenta un importante fattore di rischio per sovrappeso e obesità. Un gruppo di soggetti in sovrappeso di età compresa tra 21 e 40 anni aveva una durata media del sonno notturno di circa 6,5 ore.

Ad una metà dei partecipanti è stato suggerita una strategia per aumentare la lunghezza del riposo notturno come, ad esempio, ridurre l’uso serale di telefoni e tablet. In questo gruppo, dopo 15 giorni la durata media del sonno è aumentata di oltre un’ora e l’apporto calorico complessivo giornaliero si è ridotto spontaneamente di circa 270 kcal. Una diminuzione assai simile a quella proposta da molte diete dimagranti e che, se mantenuta nel tempo, potrebbe portare a perdite di peso significative. Aprile dolce dormire.