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Appalti Anas, Verdini junior finisce ai domiciliari

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L'inchiesta Il figlio dell'ex parlamentare berlusconiano nei guai insieme ad altre sei persone

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 29 dicembre 2023

Tommaso Verdini, figlio 33enne dell’ex parlamentare berlusconiano Denis, è finito ai domiciliari nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma per i reati di corruzione e turbata libertà degli incanti.

La vicenda vede coinvolte insieme a Verdini junior altre sei persone e ruota intorno a una serie di commesse dell’Anas per un valore totale di tre miliardi di euro. Gli investigatori, ormai da due anni, stanno cercando di ricostruire un complicato sistema di consulenze e appalti pubblici banditi dalla società pubblica che gestisce le arterie autostradali italiani.

Lo scorso luglio la guardia di finanza, per ordine del sostituto procuratore Paolo Ielo, aveva perquisito l’abitazione di Tommaso Verdini e gli uffici della società di lobbing di cui è manager, la Inver. L’ipotesi investigativa è che Verdini avrebbe in diverse occasioni facilitato la partecipazione alle gare d’appalto di alcune aziende attraverso la diffusione di informazioni riservate ricavate dai dirigenti dell’Anas in cambio di denaro o di favori di vario genere. Queste notizie riservate, in buona sostanza, avrebbero portato a un vantaggio competitivo in sede di presentazione delle offerte per i vari appalti.Nello specifico, nel decreto di perquisizione si legge che Verdini avrebbe promesso a «pubblici ufficiali di Anas il loro intervento o comunque il peso politico istituzionale delle loro conoscenze per favorirne la riconferma in Anas in posizioni di vertice o comunque la ricollocazione in ruoli apicali ben remunerati di società private o di organismi di diritto pubblico».

Nel 2021 i pm romani avevano ricevuto la denuncia di un dirigente dell’Anas che descriveva per filo e per segno questo sistema, da lì sono scattati gli accertamenti fino alla stretta arrivata nella giornata di ieri. Il coinvolgimento di Verdini nell’inchiesta era già uscito fuori lo scorso luglio e la sua famiglia, attraverso una nota, parlò di «malinteso» aggiungendo che «sia Tommaso che la società hanno sempre lavorato nel pieno rispetto delle regole».

Oltre a Verdini sono stati disposti gli arresti domiciliari anche per altre quattro persone, mentre per altre due sono state comminate «misure interdittive» della durata di dodici mesi. Le ipotesi di reato per gli indagati vanno dalla corruzione alla turbativa d’asta, fino al traffico d’influenze illecite. A quanto si apprende, comunque, né la Inver né i dirigenti dell’Anas sarebbero al momento coinvolti nell’inchiesta romana.

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