Ankara continua a bombardare. Pkk: «Uccisi 100 soldati turchi»
Iraq Prosegue l'operazione contro le montagne del nord iracheno, ma il bilancio di uccisi tra i militari turchi sale. Intanto la città di Suleymaniya si solleva contro l'offensiva di Erdogan e il sostegno del governo del Kurdistan iracheno
Iraq Prosegue l'operazione contro le montagne del nord iracheno, ma il bilancio di uccisi tra i militari turchi sale. Intanto la città di Suleymaniya si solleva contro l'offensiva di Erdogan e il sostegno del governo del Kurdistan iracheno
Continuano i bombardamenti turchi sulle montagne del nord iracheno, base militare e ideologica del Pkk, il Partito curdo dei lavoratori.
Secondo il movimento, dal 17 aprile scorso – inizio dell’operazione «Blocco dell’artiglio», seguita all’incontro ad Ankara tra il presidente turco e il premier del Kurdistan iracheno Barzani – sono stati compiuti almeno 150 bombardamenti e un tentativo di invasione via terra, supportato dai peshmerga di Erbil.
Ma a salire è anche il bilancio dei soldati turchi uccisi: se il governo turco tiene fermo il conteggio ad appena due, per il Pkk sono almeno cento, di cui sei alti ufficiali.
E se Barzani e il suo partito, il Kdp, proseguono sulla via della cooperazione totale con Ankara, a Suleymaniya – città orientale del Kurdistan iracheno, dominata dal partito rivale del Puk – si manifesta contro gli attacchi turchi: martedì sera migliaia di persone hanno marciato per le strade denunciando l’offensiva aerea sulla regione montagnosa di Medya e la collaborazione del premier Masrour Barzani.
Che non è stato accolto a braccia aperte nemmeno a Londra, dove è andato in visita al premier Johnson. Ad attenderlo decine di manifestanti che hanno gridato slogan contro quello che definiscono un «tradimento» della causa curda.
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