Cultura

Anche Tunisi ha il suo festival queer

Anche Tunisi ha il suo festival queerUna locandina dell’associazione Mawjoudin; sotto l’ingresso del teatro Le Rio (foto di Gianpaolo Contesatabile) e il manifesto della seconda edizione del festival queer

Mawjoudin (Noi esistiamo) È la prima rassegna del cinema Lgbitq del Nord Africa. Ma nel paese più avanzato dell’area del Maghreb in quanto a diritti, l’omosessualità è ancora un reato

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 31 marzo 2019
Tunisi è una delle capitali più vivaci del continente ed è attraversata dalle stesse contraddizioni che caratterizzano la società tunisina. Un paese considerato avamposto dei diritti umani nell’area del Maghreb, dove da più di 50 anni le donne possono abortire e chiedere il divorzio. Allo stesso tempo negli ultimi anni dalla Tunisia sono partiti molti, considerata la popolazione ridotta, combattenti dello Stato Islamico. Nel 2018 è stata eletta la prima sindaca donna, e senza velo, di Tunisi: Souad Abderrahim, una militante del partito islamista Ennahda. In città stanno nascendo nuovi locali alternativi gestiti da giovani, spazi safe dove anche donne...
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