È stato nel 2016 o 2017 che abbiamo iniziato a nutrire l’idea di rivisitare Amos. Un’esigenza che nasceva come una risposta diretta al mondo reale che sembrava diventare, di ora in ora, sempre più meschino ed egoista. E Amos sembrava proprio l’antidoto giusto».

Torna così fra noi il dolce personaggio che già si era preso un brutto «raffreddore» in una precedente sua apparizione e che adesso si trova a fare i conti con un ritardo sul lavoro e con un sonno piombato d’improvviso. D’altronde, è piuttosto vecchio e stanco. Così, a ripagare il suo candore e generoso amore per tutti, ci pensano gli animali dello zoo dove è impiegato come custode: tutti si mobilitano per lui, dall’elefante al rinoceronte, perfino il pinguino e la lenta tartaruga. E questa volta lo faranno salire sul pullman non per andare a faticare ma per starsene tutti insieme al mare, seduti allegramente sulla spiaggia a scrutare l’orizzonte.

La storia racchiusa in Amos Perbacco perde l’autobus degli americani Erin C. Stead (illustrazioni) e Philip C. Stead (testi), proposta meritoriamente da Babalibri (pp. 32, euro 13) è di una semplicità poetica e disarmante: il mondo di Amos McGee, dicono i suoi creatori, «è quello in cui la cura e la gentilezza rappresentano la regola che tutti i personaggi seguono». Vincitori del premio Orbit e della medaglia Caldecott, la coppia Stead ha deciso di affidare al personaggio di un anziano signore dinoccolato e un po’ acciaccato per l’età, l’utopia della convivenza armonica fra specie diverse, rovesciando la tronfia prospettiva antropocentrica cui siamo abituati (ma le fiabe classiche hanno sempre praticato questa magica inversione).

Fiori in sboccio e una capacità di cura e di scambio di esperienze positive sono anche al centro dei due libri cartonati che porta in libreria e al Salone di Torino la casa editrice Lapis: Il viaggio di Madì, progetto e illustrazioni di Anna Curti con i testi di Sara Marconi (pp. 48, euro 16) è una elegia sull’amicizia e un inno alla primavera dei sentimenti che riescono a superare i mari e i confini della «diversità», mentre Il bambino con i fiori nei capelli di Yarvis (pp. 32, euro 15,90) lascia affiorare la fragilità e l’incertezza provocata dai cambiamenti con l’originalità di un racconto che privilegia, ancora una volta, le salde relazioni fra coetanei. Perché la burrasca emotiva non è mai esclusiva, ma passa di «testa in testa». Punta sulla sicurezza degli affetti anche l’albo Piccola Pantera (per lettori e lettrici alle primissime armi), edito da Camelozampa e affidato alle bellissime illustrazioni Chiara Raineri. In un paesaggio tropicale che si apre a fisarmonica, si susseguono sensazioni di calore e rigoglio della natura fino a scoprire il personaggio rassicurante che c’è dietro tutta quella energia vitale di un cucciolo che procede curioso alla scoperta del mondo (pp. 40, euro 16).

Fra i grandi classici da ri-narrare, senz’altro da non perdere è il ritorno di Hansel e Gretel (ancora Camelozampa, pp. 40, euro 17): la fiaba è interpretata con tratti moderni e malinconici da Anthony Browne, l’autore britannico che figura tra i più grandi nomi della letteratura per l’infanzia.
Per i trent’anni del progetto editoriale festeggiati dal Battello a Vapore (Salone di Torino compreso) ritroviamo infine moltissimi libri evergreen in edizione speciale: l’offerta è molto ghiotta perché si va da Cion Cion Blu di Pinin Carpi (1920-2004), il contadino cinese circondato da animali e che vive tutto in blu e arancione, all’indimenticabile Inkiostrik di Ursel Scheffler, il mostro che si nasconde nell’astuccio, fino all’Ultimo lupo di Mino Milani e Bruno lo zozzo di Simone Frasca.

Ha oltre settant’anni suonati un super classico americano riproposto da Nord sud, cui si deve già anni fa la traduzione in Italia: è Buonanotte luna della pioniera Margaret Wise Brown (1910 – 1952) con le tavole di Clement Hurd. Lei, fin dal 1938, lavorò alla casa editrice W. R. Scott, specializzata in libri per bambini: chiamò Hemingway e Steinbeck sperando in una collaborazione ma non risposero. Gertrude Stein, invece, disse subito di sì e scrisse The World is Round.

Non mancano, naturalmente, fra le novità i libri «young». Iperborea opta per brumose visioni e sceglie le ali de Lo scarabeo vola al tramonto di Maria Gripe (pp. 384, euro 13,50). L’autrice svedese, scomparsa nel 2007, celebre per le atmosfere dark e avvolgenti che crea, ha ambientato il romanzo (un longevo bestseller nordico) intorno a un mistero che risale al Settecento, condendo l’avventura con ingredienti fantasy. Annika, Jonas e David sono stati incaricati di innaffiare i fiori di casa Selander per l’estate, ma in quella antica tenuta di campagna disabitata può accadere qualsiasi cosa: per esempio, seguendo il volo di uno scarabeo, di scovare un cofanetto pieno di lettere segrete scritte da un allievo del naturalista Linneo alla sua amata Emilie. Le frontiere spazio temporali sono abbattute e la sensazionale scoperta degli amici finisce per affrontare le grandi questioni della vita.

Ne La ragazza dell’eco, romanzo dell’americana Lawren Wolk (Salani, pp. 400, euro 16,90), è la natura incontaminata, il paesaggio boschivo e montano a essere co-protagonista insieme a Ellie, la girl che attiva la trama e di cui seguiamo le vicissitudini. Poeta e artista, Wolk descrive così la nascita della storia: «Quando ho scritto Echo Mountain (titolo originale, ndr), ero concentrata su di lei e la sua empatia e il legame con le altre persone. Mi piaceva il suo desiderio di guarire le persone attingendo alla natura selvaggia che la circondava. Le malattie e le misure che Ellie prende per combatterle sono una conseguenza di quell’empatia e relazioni. Quando ho iniziato a scrivere, non avevo previsto niente di tutto ciò».
In Italia, al Salone, ci sarà anche lo scrittore francese Jean-Claude Mourlevat con Il fiume al contrario (Rizzoli, pp. 324, euro 17). Il giovane Tomek si decide a lasciare il suo piccolo villaggio alla ricerca delle acque che scorrono al contrario del Qjar quando una ragazzina irrompe nella sua bottega parlandogli di un fiume magico. Come in ogni fiaba che si rispetti, saranno molte le prove da superare, tra le quali l’attraversamento della Foresta dell’oblio, luogo da cui si deve assolutamente fare ritorno se si vuole esistere ancora per gli altri e per sé.