Lavoro

Amazon scende a patti: nuovi turni e paghe più alte

Amazon scende a patti: nuovi turni e paghe più altePresidio davanti alla Amazon di Castel San Giovanni (Piacenza) – LaPresse

Multinazionale web L’accordo con i sindacati è stato raggiunto a Castel San Giovanni, l’hub protagonista dello sciopero nel «Black Friday». Sì al 70% dal referendum dei lavoratori

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 23 maggio 2018

Per la prima volta in Europa la multinazionale degli acquisti on line Amazon firma un contratto sull’organizzazione del lavoro con i sindacati: l’avvenimento «storico» – come lo definiscono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – è avvenuto nel grande hub spedizioni di Castel San Giovanni (Piacenza), dove nel corso dell’ultimo Black Friday i dipendenti erano stati protagonisti di una grande e del tutto inedita protesta.

I LAVORATORI DEL COLOSSO statunitense, correttamente inquadrati in un contratto nazionale, si dichiaravano pesantemente provati dalla pesante turnistica e dai carichi/ritmi imposti dalla catena dell’e -commerce: avevano così scioperato a più riprese – ma per la prima volta proprio nel Black Friday di fine novembre, giorno di picco annuale delle vendite – per chiedere un accordo integrativo che adeguasse il contratto collettivo del commercio al lavoro specifico fatto al servizio della multinazionale del web.

L’intesa è arrivata, e i sindacati l’hanno sottoposta a referendum: spiegano che hanno votato in 500 (pari a circa un terzo dei dipendenti Amazon della sede piacentina) con il sì che ha raggiunto il 68%.

L’ACCORDO, SPIEGA Massimo Mensi della Filcams Cgil, «prevede che il lavoro notturno sia inizialmente effettuato solo da dipendenti volontari, contemplando tra l’altro una maggiorazione del 25%, e ricorrendo a una turnazione complessiva tra tutti i lavoratori solo nel caso non ci fossero le coperture richieste». Inoltre, aggiunge il sindacalista, «nella ripartizione del servizio nei weekend, la turnazione sarà scandita sulla base delle otto settimane, con 4 fine settimana liberi consecutivi e turni alternati tra sabati e domeniche lavorative».

La Fisascat Cisl fornisce ulteriori particolari: «L’intesa – spiega una nota – entra in vigore per 12 mesi dal prossimo 17 giugno, e prevede il superamento dei turni fissi pomeridiano e notturno e la ridefinizione della turnazione, articolata su tre fasce orarie per complessive 40 ore di lavoro prestato su 5 giorni alla settimana. Tutti i 1.656 dipendenti diretti ruoteranno settimanalmente su due turni dalle 7 alle 15 e dalle 15,30 alle 23,30 durante tutto l’anno; il turno notturno – su base fissa dalle ore 20 alle ore 4 da gennaio ad agosto e dalle 23,30 alle 7,30 dal mese di settembre a metà novembre e da metà novembre a dicembre – sarà presidiato dai soli lavoratori volontari, ai quali sarà riconosciuta una maggiorazione economica del 25%; qualora non si raggiungesse il numero necessario per fare fronte alle esigenze aziendali verrà implementata una rotazione omogenea su tre turni».

LA MAGGIORAZIONE riconosciuta finora dal contratto per il lavoro notturno era del 15%: l’aumento concordato al 25% porterà a un incremento economico mensile stimato da 70 a 97 euro in busta paga. Da metà novembre a dicembre potrebbe essere richiesto un giorno di straordinario a settimana – a rotazione alternando sabato e domenica – per far fronte ai volumi di picco del Natale.

Sul fronte dell’organizzazione del lavoro «non si tratta di un precedente – ha dichiarato la Amazon in una nota – In ogni Paese in cui siamo presenti dialoghiamo con le rappresentanze dei lavoratori: riteniamo fermamente che il dialogo e il rapporto diretto con i lavoratori sia il modo più efficace per rispondere alle loro esigenze». «Vogliamo essere un datore di lavoro corretto e responsabile – conclude il colosso dell’e-commerce – e in quanto tale sempre disponibile al dialogo, che è parte distintiva della nostra cultura. Dal momento che continuiamo a crescere, dobbiamo assicurarci che i turni di lavoro possano sia venire incontro alle esigenze dei dipendenti, che soddisfare le aspettative dei clienti».

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