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Altri dieci anni di glifosato. Greenpeace: «Un giorno triste per l’Europa»

Altri dieci anni di glifosato. Greenpeace: «Un giorno triste per l’Europa»Un campo in Germania trattato a metà con il gifosato – Ap

L'erbicida vince Decisione d’ufficio della Commissione Ue. L’Italia si astiene. Esulta il gruppo tedesco Bayer, che produce il famigerato Roundup

Pubblicato circa un anno faEdizione del 17 novembre 2023

ISi macchia di glifosato la reputazione da maestrina verde dell’Unione europea. La Commissione permetterà di utilizzare, per altri 10 anni nei paesi membri, questo ingrediente attivo di diversi erbicidi, tra cui il Roundup di Bayer-Monsanto. Ampiamente utilizzato in tutto il mondo, è tristemente noto per le fumigazioni sui campi di coca in Colombia e gli effetti letali sulle api.

Il principio di precauzione va a farsi benedire. La sostanza è ritenuta potenzialmente cancerogena, da molti studi e dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Tuttavia, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), a luglio, aveva dichiarato di non aver riscontrato «aree critiche di preoccupazione» (per umani, animali e ambiente), pur riconoscendo la mancanza di dati sufficienti. Non teme il glifosato nemmeno l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa).

La decisione sul rinnovo doveva essere presa entro il 15 dicembre 2023. E siccome ieri i rappresentanti dei 27 Stati membri, in sede di Comitato di appello della Commissione europea per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi, non hanno raggiunto una maggioranza qualificata (ovvero 15 Stati su 27, che rappresentino almeno il 65% della popolazione europea) a favore o contro il piano presentato per la prima volta a settembre, scatta la decisione d’ufficio di Bruxelles.

Insieme ad altri sei paesi, l’Italia si è astenuta: un passo avanti, perché un mese fa aveva votato a favore del rinnovo (ed erano piovuti appelli da parte di varie organizzazioni e anche studi tossicologici). La Commissione, bontà sua, ha precisato che l’impiego dell’erbicida sarà subordinato a una serie di misure di salvaguardia fra le quali il divieto in pre-raccolta come essiccante, e accorgimenti per proteggere gli organismi non bersaglio.

Esulta il gruppo tedesco Bayer, che ha acquisito Monsanto nel 2018: «Questa nuova autorizzazione ci permette di continuare a fornire agli agricoltori dell’Unione europea un’importante tecnologia per la gestione integrata delle infestanti». Per le quali esistono alternative.

Opposto il parere degli ambientalisti. Greenpeace: «Un giorno triste per l’Europa: si è persa l’occasione di vietare un erbicida che comporta rischi per la salute ed effetti tossici sull’ambiente. Il governo italiano ora ha il dovere di fare il possibile a livello nazionale per proteggere la salute dei cittadini e l’ambiente».

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