Visto come stanno andando le cose, non peccano certo di reducismo i rappresentanti di oltre 150 organizzazioni e movimenti sociali che da giovedì a domenica si ritrovano a Firenze per parlare delle guerre che invariabilmente infestano il pianeta, del collasso climatico e ambientale, dell’inaudita crescita delle diseguaglianze, e dello svuotamento della democrazia da parte di un vero e proprio sistema di potere economico-finanziario che considera la partecipazione popolare un fattore residuale. Non soltanto rispetto alla guerra e alla pace, anche sui temi di carattere sociale come, in primis, il lavoro.

L’occasione per discutere senza ipocrisie di questi grandi temi è data dal ventennale del Social forum europeo, che nel novembre del 2002 portò nel capoluogo toscano una miriade di realtà accomunate dall’ideale messaggio che “Un altro mondo è possibile”.

“Se venti anni fa ci avessero dato retta – osservano Tommaso Fattori e Massimo Torelli presentando le oltre 40 iniziative in programma – non ci troveremmo nella situazione di oggi. Avevamo ragione, quando denunciavamo la catastrofe militare, ambientale e sociale a cui andavamo incontro. Per questo ribadiamo che ‘loro sono la malattia, noi siamo la cura’”.

Al fianco degli organizzatori fiorentini, da mesi impegnati per questo appuntamento, sono intervenuti i portavoce di organizzazioni altermondialiste protagoniste del Forum sociale di allora, insieme a movimenti di nuova generazione come i Fridays for Future.

Ancora, intellettuali impegnati nella società come il Nobel per la fisica Giorgio Parisi, e sindacati e attivisti di movimenti sociali del vecchio continente. Fra questi Christophe Aguiton (Attac Francia), Vittorio Agnoletto (Medicina Democratica), Monica Di Sisto (Fairwatch), Piero Bernocchi (Confederazione Cobas), Roberto Morea (Transform!), Gianni Toma (Cospe), Raffaella Bolini (Arci), Andrea Baranes (Fondazione Finanza Etica), Fabrizio Garbarino (Associazione Rurale Italiana – Via Campesina), Maria Grazia Ruggerini (assemblea femminista – Gruppo Femm Società della Cura) e Marco Bersani (Attac italia).

“Oggi le nostre proposte e pratiche sono più radicate di allora – hanno spiegato di volta in volta – ma dobbiamo riuscire a dimostrare alle persone, spaventate e frustrate, che c’è un’altra via: una società che non abbia al primo posto il profitto ma la cura degli esseri umani, del vivente e del pianeta. Solo insieme possiamo riuscirci. Anche se veniamo da anni di frammentazione, ci poniamo l’obiettivo di costruire le precondizioni per una nuova convergenza sociale europea, per rendere più visibili e più forti le nostre alternative di sistema”.

A chiudere la quattro giorni (sul sito 2022firenze.eu il programma completo dei convegni, seminari e dibattiti) una grande assemblea plenaria, in programma sabato e domenica al Palaffari in piazza Adua, a due passi dalla stazione centrale di Santa Maria Novella. Nel mentre anche le istituzioni che contribuirono fattivamente alla riuscita del Forum sociale, Regione Toscana e Comune di Firenze, e la Camera del Lavoro stanno organizzando altre iniziative per riattualizzare quell’autentica miniera di contenuti rappresentata dall’incontro dei movimenti sociali continentali.

Al riguardo, da segnalare domani alla Fortezza da Basso il dibattito “Il sentiero interrotto” con il presidente della Cei cardinale Zuppi, Sergio Cofferati, Achille Serra, e Sabina Nuti, e venerdì alla Camera del Lavoro “Le crisi dell’Europa” con Romano Prodi in videocollegamento e Gianna Fracassi, Martina Pignatti Morano ed Enrico Giovannini.