Alla fine al Careggi gli ispettori sono arrivati. E ci resteranno anche oggi. Li ha mandati il ministro della Sanità Orazio Schillaci per un confronto sui «percorsi relativi al trattamento dei bambini con disforia di genere e all’uso del farmaco triptorelina». Del gruppo fanno parte rappresentanti di Istituto superiore di sanità, Comitato nazionale di bioetica, Commissione salute e direzione del ministero. Che mette le mani avanti: «non c’è alcun intento punitivo».

Il dubbio resta, perché l’ispezione arriva a seguito dell’interrogazione parlamentare di Maurizio Gasparri (Fi) che solleva dubbi sul rispetto da parte del Careggi delle procedure Aifa per la somministrazione agli adolescenti trans dei betabloccanti che sospendono lo sviluppo puberale.

Dall’ospedale fiorentino hanno già trasmesso una relazione dettagliata al ministero. La Regione Toscana ne ha sintetizzato alcuni dati: nel 2022 al Centro regionale per l’incongruenza di genere (Crig) si sono registrati 60 accessi e 18 prescrizioni per il trattenimento farmacologico; nel 2023 i numeri sono saliti rispettivamente a 150 e 26. Dunque in percentuale la somministrazione della triptorelina è diminuita. L’età media di chi accede al servizio è 14,8 anni, di chi riceve il farmaco 15,2.

Il Crig fa sapere di aver aggiornato le procedure in seguito alla determina Aifa del 2019 con cui questo uso della triptorelina è stato coperto dal servizio sanitario nazionale. «Siamo sicuri che verrà confermata la correttezza dei protocolli utilizzati nell’affrontare casi delicatissimi per famiglie e ragazzi», afferma Marco Niccolai, responsabile sanità Pd Toscana.

Intanto Gasparri esulta: il ministero ha chiesto ad Aifa e Comitato nazionale di bioetica «una rinnovata e approfondita riflessione sull’uso della triptorelina». Obiettivo che il forzista aveva annunciato in tv, sostenuto dai Pro Vita. Dall’altro lato dello schieramento politico anche Luana Zanella (Avs), dopo il caso della gravidanza di un ragazzo trans, ha chiesto quali sono le linee guida per la gestione della transizione di genere e se esiste un’anagrafe delle persone che la intraprendono (sesso, età, collocazione geografica). Risponderà oggi il ministro Schillaci nel question time.