«Tutto è iniziato nelle prime ore di questa mattina con un’incursione nel campo – ha detto Bernard Smith, corrispondente di Al Jazeera da Jenin. «Non c’è nulla di strano: le incursioni sono un fatto quotidiano nella Cisgiordania occupata, in particolare qui a Jenin». Ma la giornata di ieri in Cisgiordania è stata tra le più violente degli ultimi tempi.

UN CONVOGLIO israeliano di circa 70 veicoli militari e quattro bulldozer corazzati sorvegliati da elicotteri e aerei sono entrati prima che sorgesse il sole nella città palestinese e hanno iniziato un violento assalto. Almeno 14 gli uccisi, ma potrebbero essere anche il doppio, e decine i feriti. Alle 2 di ieri le agenzie già scrivevano: «Si sono sentiti spari tra le strade di Jenin e si stanno verificando scontri con giovani palestinesi». Anche se, in un contesto con una tale disparità di forze, la definizione di «scontri» è inappropriata.

In ogni caso il raid è proseguito per ore. E mentre la città era di fatto chiusa dai militari di Tel Aviv, i bulldozer rompevano l’asfalto delle strade «nell’intento di neutralizzare ordigni già predisposti sul terreno», dicono fonti militari israeliane.

L’agenzia di stampa palestinese Wafa riporta della presenza di «cecchini israeliani sui tetti». Su Twitter l’agenzia QudsNews ha scritto che nei villaggi limitrofi sono stati lanciati appelli alla popolazione: si invitava a confluire verso Jenin «per rompere l’assedio dell’esercito israeliano».

NELLE PRIME ORE della mattina a Nablus, nella Cisgiordania orientale, centinaia di persone hanno manifestato contro l’operazione a Jenin e la guerra a Gaza. «Ci è stato detto – riferisce Al Jazeera – che l’esercito è entrato e ha lasciato dietro di sé delle forze speciali che stavano cercando dei combattenti palestinesi. Una volta individuati, le forze speciali hanno chiamato i rinforzi e da quel momento è iniziato questo grande scontro a fuoco».

In serata è stato diffuso il video di alcuni bambini delle scuole elementari finalmente liberi di tornare a casa dopo essere rimasti bloccati per tutto il giorno all’interno dell’edificio scolastico. Da Tel Aviv non hanno fornito particolari spiegazioni, limitandosi a segnalare che si stava conducendo un «raid antiterrorismo».

Ultimamente le forze armate israeliane dichiarano spesso di effettuare operazioni per dare la caccia a quelli che definisce «terroristi palestinesi», il che però ha provocato un intensificarsi delle azioni militari in tutta la Cisgiordania e, in particolare, a Jenin, dov’è rinomata la presenza di diversi gruppi armati palestinesi. «Le forze israeliane hanno anche lanciato dei volantini in cui si dice che i raid non faranno che intensificarsi», afferma Bernard Smith.

INOLTRE, la Mezzaluna rossa palestinese ha dichiarato che un paramedico è stato ferito da alcuni proiettili nel momento in cui un’ambulanza è finita sotto il fuoco durante l’incursione. In totale, almeno 174 palestinesi e tre israeliani sono stati uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre.