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A caccia di bambini nell’orbe terraqueo

A caccia di bambini nell’orbe terraqueo – Gettyimages

Crociata La destra accelera e approva in commissione alla camera il testo di Fratelli d'Italia che introduce il reato "universale": italiani puniti per la maternità surrogata anche se la realizzano nei paesi esteri dov’è regolata

Pubblicato più di un anno faEdizione del 1 giugno 2023

La legge della discordia sono due righe appena che si aggiungono a un’altra norma vecchia di vent’anni, figlia dello stesso furore proibizionista della destra, fatta a pezzi nel tempo dalla Corte costituzionale eppure capace di fare ancora tanto male: la legge 40 del 2004 sulla (contro) la procreazione assistita. È infatti quella legge che vieta la gestazione per altri e la punisce – nello stesso comma in cui punisce la commercializzazione di gameti o embrioni – con una pena detentiva contenuta (da tre mesi a due anni) ma con una pena pecuniaria elevatissima, fino a un milione. Punisce, naturalmente, sul territorio nazionale, perché così fanno le leggi penali salvo i casi estremi di crimini di guerra e contro l’umanità. Ma questo alla maggioranza di governo non bastava e così, dopo un’improvvisa maratona, la commissione giustizia della camera ha approvato la proposta della deputata di Fratelli d’Italia Varchi che vuole mandare la giustizia italiana a caccia del reato oltre i confini: «Se i fatti sono commessi all’estero, il cittadino italiano è punito secondo la legge italiana».

È questo che la destra chiama «reato universale». La stessa destra che da mesi sta bloccando il codice dei crimini internazionali, redatto dal precedente governo, approvato a marzo dal Consiglio dei ministri, mai visto in parlamento ma troncato nella parte in cui si sanzionavano proprio i crimini contro l’umanità. Da un lato dunque la destra frena sui veri reati universali, come il genocidio, dall’altro spinge una leggina manifesto che strilla al mondo che l’Italia inseguirà le coppie e le madri che «realizzano o organizzano» la surrogazione di maternità in tutto, come direbbe Meloni, l’orbe terraqueo. Anche nei paesi dove la pratica della maternità surrogata è consentita e regolata.

Punire però solo le coppie, le madri, o i medici, italiani. Perché nell’ultima versione è sparita la prima intenzione di FdI che era quella di inseguire anche i cittadini stranieri. Non era chiaro come, visto che in materia non contano gli editti ma le regole del diritto internazionale, la cooperazione e gli accordi tra paesi. Il mezzo passo indietro peraltro produce un assurdo, come fa notare il segretario di +Europa Riccardo Magi, i cui emendamenti sono stati tutti bocciati in commissione giustizia: «Lo Stato italiano non pretende più di punire un medico canadese che ha contribuito a mettere in atto la Gpa e viene in vacanza in Italia ma pretenderà comunque di incriminare un medico italiano che lavora in Canada dove la Gpa è regolamentata. Una umiliazione per la nostra civiltà giuridica». Non solo, perché la formula così ampia e vaga della vecchia legge 40 – «chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza…» – comprende nel reato anche un’eventuale gestante che si recasse in un paese dove la pratica è consentita, per concepire in maniera solidale per conto di un’altra coppia. Sarebbe cioè punita anche quella che la destra dichiara di considerare «la vittima» della Gpa. Senza considerare i figli e le figlie comunque venuti al mondo con la maternità surrogata, destinati a essere discriminati in quanto figli di un reato e con i genitori condannati alla galera.

Ma condannati poi davvero? Perché, come fa notare il professore di diritto penale Gian Luigi Gatta che nella sua audizione aveva cercato di mettere sull’avviso la commissione giustizia, un’ulteriore follia di questo «reato universale» sta nel fatto che è punito (dopo che la destra ha rinunciato ad alzare la pena) con quei due anni di carcere che consentono la sospensione condizionale. Mentre resta del tutto sproporzionata – e in quanto tale a rischio di incostituzionalità – la pena pecuniaria che evidentemente era stata pensata per le strutture mediche che realizzano la maternità surrogata, ma va applicata anche alle coppie.

La settimana prossima l’ultimo passaggio formale in commissione, poi il disegno di legge arriverà in aula alla camera (siamo in prima lettura) il 19 giugno. La destra esulta mentre l’opposizione attacca: «Arrivano a negare i diritti dei bambini», infatti hanno bocciato tutti gli emendamenti che prevedevano la trascrizione dei figli comunque nati all’estero. Ma il Pd sul tema della maternità surrogata è diviso: Schlein si è espressa a favore mentre un buon numero di dirigenti, non tutti di area cattolica, sta firmando la petizione promossa dalla rete No Gpa. E in commissione su un emendamento di Magi che puntava a depenalizzare il reato il gruppo Pd si è diviso: l’indicazione era di votare no ma due deputati, Zan e Scarpa, non hanno partecipato al voto.

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